Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Lutring è un balordo dedito alle rapine delle gioiellerie.Non sa sparare e neanche ha mai fatto una rapina seria. Sa solo rompere le vetrine con un ascia prendere quanti piu' gioielli possibile e scappare.Eppure,suo malgrado, diventa un bandito ricercato dalla polizia di mezza Europa e non c'è giorno in cui la sua faccia,o quella di sua moglie (un'ottima Lisa Gastoni),non compaiano sui giornali nazionali.Perchè mai? A tutti,ai banditi perocolosi per davvero,alla polizia e anche ai mass media,per motivi diversi,conviene tenere Lutring sempre al centro dell'attenzione. Lizzani gira col suo solito piglio da inchiesta sociologica e qui sembra volerci dire che rapinare è una droga cosi come il metodo di creare un mostro da prima pagina per gettarlo in pasto all'opinione pubblica.Il film scorre via veloce, con un discreto ritmo anche, ma non puo' definirsi un film compiuto se l'intenzione del regista era,come sembra,quello di delineare la psicologia di una persona che diventa altro da se per effetto dell'enfasi eccessiva data alle sue rapine "ordinarie".Credo che non si capisca bene se Lutring sia compiaciuto di questo fatto o ne sia logorato interiormente visto che questo gioco piu'grosso,che lui non ha voluto,lo portera' alla fine certa. Rimane comunque un film che ha il suo fascino diretto da quel gran mestierante che è Lizzani che altrove ha certamente fatto molto meglio.
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