Regia di Jeremy Brock vedi scheda film
Un film con il pilota automatico: innestato da un gioco di parole( le lezioni del titolo non riguardano solamente quelle per ottenere la patente ma anche quelle relative all’iniziazione del giovane protagonista) fila dritto alla meta perdendo di vista lo spirito con il quale aveva iniziato. L’insolita amicizia tra il giovane imbranato e la diva in esilio poteva dar vita ad una dialettica esplosiva se sviluppata all’interno del contesto borghese ed ipocrita che da origine alla vicenda. Il film preferisce allontanarsene, optando per uno sviluppo road movie che lavora sulla superficie della trama piuttosto che sui significati. Il viaggio con Evie emanciperà il giovane da un educazione ipocrita e castrante, ponendo le premesse per il rocambolesco finale che arriva a giochi fatti, facendo rimpiangere le scelte meno concilianti a cui ci aveva abituato certo cinema inglese.
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