Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Dopo tanti sforzi, Monicelli ottenne dal cinema italiano questa nuova opportunità, tanto desiderata. Purtroppo, come spesso accade, l'eccesso di desiderio ha forse intasato i canali di espressione creativa del maestro, dando vita ad una pellicola colma di tanti particolari interessanti e gradevoli ma che non affascina e, soprattutto, non rende a fondo l'idea della campagna italiana in Africa. Alcune frasi sul ruolo dell'invasione culturale poi, messe in bocca ai giovani militi dell'epoca, sfiorano l'anacronismo: è probabile che non si avesse molta fiducia nelle capacità di osservazione critica degli spettatori e che quindi si abbia optato per uno stile marcatamente didattico. Alla fine si salva soprattutto il messaggio laico della pellicola, laicità da tutte le ideologie che rischiano di offuscare le menti, riguardino la religiosità, l'amore o l'onor patrio. E' "naturale" seguire l'indole indotta da questi valori, ma ciò non esenta l'uomo da comportamenti e privazioni inutili se non anche stupidi. Una premonizione?
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