Estate 1940: il reparto della Sezione Sanità si accampa nel deserto della Libia. Tutti i soldati sono convinti che la guerra sia ormai agli sgoccioli e che presto torneranno a casa. Il comandante Strucci passa il tempo a scrivere lettere d'amore alla moglie Lucia, il tenente Salvi va in giro a scattare fotografie... Con il trascorrere dei mesi, la loro diventa una missione umanitaria: ma le sorti della guerra si rovesciano.
Note
A novantun anni, Monicelli torna dietro la macchina da presa: la grinta e l'energia sono quelle di sempre, ma il risultato - come ammette lo stesso regista - non è all'altezza delle premesse. Comunque dignitoso.
inguardabile cretineria del già rincoglionito monicelli.ridicoli gli attori, di una stupidità colossale i dialoghi.un'offesa al cinema in generale ed al maestro monicelli in particolare.voto:0
Comunque si tratta di una pellicola divertente nella quale fanno la parte del leone Alessandro Haber e Michele Placido. Inoltre ho apprezzato questo tono lieve ma deciso che pervade il film per tutta la sua durata, fino alla scena finale. Voto 7
All'età di 91 anni, il grande Monicelli ha la forza di regalarci ancora uno dei suoi gioielli; un film incisivo, commovente ed ironico che riflette sulle atrocità di ogni guerra.
Quello che colpisce prima di tutto (o per lo meno ha decisamente urtato le mie percezioni) è l’abborracciata sciatteria della messa in scena quasi dilettantesca che spinge la rappresentazione nelle pericolose vicinanze di una recita “amatoriale” quasi da dopolavoro ferroviario. Probabilmente il mio giudizio è particolarmente impietoso perché si tratta di un’opera “attribuita” alla… leggi tutto
Il film fila via innocuo, ben fatto, ben fotografato, recitato così così. E' una montagna che partorisce il topolino, perché con tanto ben di Dio a disposizione (i mezzi non sono certo mancati a Monicelli) il risultato è di un anonimato sconcertante. Fa quasi rimpiangere "Scemo di guerra", il film che Dino Risi trasse dal medesimo soggetto nel 1984. Si capisce abbastanza poco il senso di… leggi tutto
Nel 1936, Mario Monicelli, allora venticinquenne, partecipò come aiuto-regista di Augusto Genina, alla realizzazione in Libia del film Squadrone bianco, melodramma coloniale generosamente finanziato dal regime come film di propaganda sulla missione africana dell’Italia fascista. Settant’anni dopo, il regista viareggino, classe 1915, torna nella terra di Gheddafi (anche se in realtà quella… leggi tutto
Un film, con antenati certo più illustri come La grande guerra, Mediterraneo o I due nemici, che quasi non vuole farsi prendere sul serio, che parte lento e man mano che le sorti d'una guerra d'invasione si capovolgono, ai tedeschi l'Europa, a noi l'Africa e il Mediterraneo si diceva nei giorni belli, si tramuta in qualco'saltro, ma sempre procedendo a strappi, di comunque…
( Press Play n. 8 )
( August Sander : "Young Farmers, 1914", da "the People of the 20th Century" )
'99! Allenare il Ricordo, farne un ProMemoria vivo,…
Un altro mondo,
un mondo diverso,
è possibile. Off Topic 1 : Non si può essere seri a 17 anni, ovvero : il Volo { no, non i nonni di Harry Potter, ma loro ( Alberto Radius, Mario Lavezzi,…
Dopo tanti sforzi, Monicelli ottenne dal cinema italiano questa nuova opportunità, tanto desiderata. Purtroppo, come spesso accade, l'eccesso di desiderio ha forse intasato i canali di espressione creativa del maestro, dando vita ad una pellicola colma di tanti particolari interessanti e gradevoli ma che non affascina e, soprattutto, non rende a fondo l'idea della campagna italiana in…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (10) vedi tutti
Riuscito.
leggi la recensione completa di Carlo Cerutiinguardabile cretineria del già rincoglionito monicelli.ridicoli gli attori, di una stupidità colossale i dialoghi.un'offesa al cinema in generale ed al maestro monicelli in particolare.voto:0
commento di hankl'ultimo film di Monicelli è tutt' altro che un film minore.Buona sia l'interpretazione di Placido che di Haber,sufficiente pasotti.Da vedere
commento di antonio de curtisComunque si tratta di una pellicola divertente nella quale fanno la parte del leone Alessandro Haber e Michele Placido. Inoltre ho apprezzato questo tono lieve ma deciso che pervade il film per tutta la sua durata, fino alla scena finale. Voto 7
commento di jeffwineGran bel déjà vu monicelliano con botti e mitraglie da capodanno cinese.
commento di urbangolferCerto! Non bisogna aspettarsi una seconda "La grande guerra". Però a più di 90 anni chi ha fatto di meglio in tutta la storia del cinema?
commento di CristianBodeiSarcasmo e humour un po' nero per un film piacevole e con attori in forma
commento di slim spaccabeccoAll'età di 91 anni, il grande Monicelli ha la forza di regalarci ancora uno dei suoi gioielli; un film incisivo, commovente ed ironico che riflette sulle atrocità di ogni guerra.
commento di battista82Bello, caparbio, evanescente e concreto allo stesso tempo.
commento di CristianBodeiPensavo che Monicelli potesse offrire una costruzione più complessa e meno immediata. Ma comunque guardabile.
commento di ericco