Regia di Primo Zeglio vedi scheda film
La regina assira Semiramide si innamora ricambiata di uno suo schiavo dalle nobili origini, Kir. Alcuni sediziosi fanno in modo di metterlo contro di lei, con l'inganno, e di fargli guidare una sommossa popolare. L'amore vincerà su tutto.
A peplum - il film mitologico o in costume antico che imperversava sui grandi schermi italiani fra fine anni Cinquanta e inizio Sessanta - ormai in dirittura d'arrivo, Primo Zeglio licenzia questo melodrammone fantastorico sulla regina assira Semiramide. Lavoro di modesta levatura - cioè non fra i peggiori, qualitativamente parlando - del filone, Io Semiramide è una buona occasione per la protagonista, la francese Yvonne Furneaux, per dimostrare che la sua bellezza si accoppiava a buone capacità di interprete; al suo fianco nel cast compaiono, fra gli altri, anche il tedesco John Ericson (che non ebbe particolare fortuna in Italia), Renzo Ricci e Gianni Rizzo. La sceneggiatura del regista, di Alberto Liberati e di Fede Arnaud non brilla per fantasia, nè per costruzione psicologica dei personaggi; d'altronde per questo tipo di pellicole, spesso e volentieri 'cotte e mangiate', non erano necessari grandi sforzi, nè artistici nè produttivi. Zeglio, mestierante di fascia mediobassa, girerà ancora una manciata di lavori per poi ritirarsi definitivamente, circa sessantenne, un lustro più tardi: altri tempi, altri ritmi, altre carriere. 2,5/10.
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