Regia di Rinaldo Gaspari, Valerio Bariletti vedi scheda film
Il trio comico più famoso d’Italia per il Natale 2006 fa una scelta: cambiare registro. Aldo, Giovanni e Giacomo, dopo 5 film sostanzialmente similari per grandi linee, decidono di uscire al cinema con una novità: uno spettacolo teatrale (che s’avvale delle peripezie registiche di Arturo Brachetti) da confezionare per il grande schermo. Gli intenti dei 3 comici, coadiuvati come al solito dal factotum Paolo Guerra e, stavolta anche dalla banda della “Gialappa’s”, sono stati con molta probabilità quelli di attirare l’attenzione del grande pubblico unendo, all’usuale successo che di solito hanno i loro spettacoli e i loro film, una forma “sperimentale” che sta nel formato ontologico del prodotto filmico stesso.
Fin qui gli intenti e la cronaca aprioristica di un’operazione commerciale chiara.
Dopo la visione, però, alcuni aspetti non sono più tanto chiari: il cambio di registro non c’è stato (Aldo rimane lo stolto, Giacomo il saputello, Giovanni quello cinico); le peripezie di cui si diceva perdono moltissimo del proprio fascino una volta trasposti sul mezzo cinematografico; la forma sperimentale non si sviluppa mai del tutto, risolvendosi in un banale e poco originale pretesto (gli astronauti che si perdono su un pianeta e che presentano alle forme di vita del pianeta, il pubblico del tendone-teatro, i vizi e le virtù dei terrestri, in particolare degli italiani). La “trama”, se così la si può chiamare, è dunque rappresentata da una scena (con unità di luogo e tempo prettamente teatrali) da cui si richiamano sketch pre-registrati: cose già viste 20 anni fa in RAI.
Insomma un film che parte con buoni propositi (da vedere quanto fossero sinceri), ma che, una volta visto, lascia l’amaro in bocca: troppo scontate alcune situazioni, troppo poco originali altre, troppa responsabilità sui 3 attori (con Giovanni che ha le battute migliori), che usano un po’ troppo il corpo e troppo poco il cervello. Brutta pagina di simil-cinema.
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