Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Premetto che non sono un gran conoscitore delle opere di Herzog.
Un film che conquista l'attenzione e l'interesse dello spettatore. Sarebbe stato facile fare una sorta di agiografia di "un eroe della natura e degli animali" e invece Herzog pur narrando l'ostinazione di Treadwell in difesa degli animali, non si esime affatto dall'esprimere forti critiche sullo spirito che lo guidava. La storia (vera e documentata) e'quello che e', ma il merito di Herzog e' quello di rappresentarla con umanita' immensa, mettendo in scena luci ed ombre del personaggio Treadwell, personaggio piuttosto complesso e controverso. Capace di grandi slanci di coraggio e di affetto in nome degli animali ma anche facile a farsi travolgere da ingenuita' e mancanza di buon senso. D'altronde nella biografia di Treadwell c'e' piu' di un episodio che ne rivela la fragilita': a cominciare dalla svolta "solitaria" della sua vita che prese le mosse da una forte delusione dovuta a (!!) una mancata partecipazione ad uno show televisivo, per poi passare al rifugio nell'alcool e nelle droghe e infine la svolta (questa si', definitiva) della scelta di vivere solo per la difesa degli animali: e' come se Traedwell profondamente deluso dagli uomini cercasse un contatto "umano" con gli animali, cosa (comunque la si pensi) impossibile se rapportata a bestie feroci e selvatiche.
Altro tema molto interessante del film e' il rapporto di Treadwell con le donne. Le tre donne del film che hanno molto amato Treadwell, ma da lui sono state (ognuna ,a suo modo) in un certo senso "punite", anteponendo a loro la battaglia per gli animali. Adesso non vorrei dire una cosa sciocca ma un certo modo di fare sovreccitato di Treadwall davanti alle telecamera mi ha ricordato quel pazzoide scomparso di recente che cercava (anche se con uno spirito piu' da circo mediatico, ovviamente) il contatto pericoloso coi coccodrilli.
Una delle cose piu' commoventi del film e' il rapporto dolcissimo che Treadwall aveva con le sue volpi...e' davvero emozionante vederlo mentre dialoga con la sua volpina adoratissima, e anch'io mi sono commosso un po'.
Insomma Herzog ha realizzato un'opera importante, destinata a "restare".
E' di Richard Thompson, raffinato chitarrista e (se la memoria non mi inganna) uno dei fondatori (in anni lontani) del mitico gruppo Fairport Convention.
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