Regia di Romolo Guerrieri vedi scheda film
Con lo spirito 'malato' dei delinquenti alla deriva di Cani arrabbiati (titolo alt. Semaforo rosso, Mario & Lamberto Bava, 1974), ma con lo sguardo innocente verso la vita, interpretata come un gioco, della Banda Casaroli ritratta da Vancini nel 1962, il terzetto di protagonisti di Liberi, armati, pericolosi si scatena in questo poliziesco/on the road dal budget limitato, ma vivace e discretamente diretto ed interpretato. E va incontro alla sua stessa fine, proprio come i Banditi a Milano di Lizzani (1968), altra pellicola a cui questo film di Guerrieri deve certamente qualcosa. Guerrieri che, peraltro, non diresse mai titoli eclatanti, ma neppure fiaschi totali - se si esclude, chiaramente, La gorilla del 1982 con Lory Del Santo - e che aveva già dimostrato una buona propensione verso il genere poliziesco con il precedente La polizia è al servizio del cittadino? (citato anche, curiosamente, nei dialoghi di questa pellicola). Qui la materia narrativa è più spessa e soprattutto non si cade ne classici luoghi comuni del poliziesco truce all'italiana secondo cui la polizia è impotente e vendicativa, può farsi giustizia solamente al di fuori delle leggi, mentre i 'cattivi' sono orrendi dentro e fuori: i binari su cui si svolge la storia di Liberi, armati, pericolosi sono certo più convenzionali del solito - per il filone di quell'epoca, si intende -, ma questo dato è ben lungi dall'essere un difetto; la sceneggiatura di Fernando Di Leo e Nico Ducci prende spunto anche da una storia di Scerbanenco: a parte lo sconosciuto Ducci, gli altri due nomi rappresentano moderatamente una garanzia. Il commissario Tomas Milian è la star del cast, Eleonora Giorgi in una particina, mentre in un ruolo ancora minore avviene l'esordio sul grande schermo di Abatantuono. 4,5/10.
Tre ragazzi di buona famiglia milanese cominciano per noia a compiere rapine. Ci scappa il primo morto, poi altri seguiranno. La polizia bracca l'improvvisata gang, attesa da una brutta fine...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta