Regia di Romolo Guerrieri vedi scheda film
La Milano da bere e da rapinare.I tre ragazzotti che non avendo nulla di meglio da fare si mettono a rapinare e uccidere sono il frutto di una società botghese deviata dal potere del dio quattrino.Non rapinano per noia,rapinano per avere denaro da spendere a disposizione e poi non avendo una via di fuga,falliti tutti i piani per sparire dalla circolazione,ammazzano senza pietà e cominciano a girovagare per l'hinterland milanese.Le psicologie dei tre sono rozze,mal delineate,si tratta di tre debosciati senza arte nè parte nel cui gruppo sono be evidenti gerarchie di tipo animale con dominanti e sottomessi.Il film non convince perchè è ripetitivo nella sua meccanicità,non descrive un disagio sociale che in quegli anni si respirava a pieni polmoni ma solo uno scimmiottamento di poliziesco tratto da racconti di Scerbanenco ,ma i tempi di Milano calibro 9 o La mala ordina che sono film che possono essere accostati a questo come tematiche sono assai lontani.Qui non convince la regia,la recitazione che soprattutto nei ruoli secondari appare amatoriale,non convince il personaggio di Tomas Milian ingabbiato nei panni di un commissario tante chiacchiere e poca azione che alla fine non deve neanche agire per risolvere la faccenda.E pensare che poteva venirne fuori qualcosa di decisamente diverso,calato nella cronaca di quegli anni purtroppo ricca di fatti del genere...una sorta di instant movie uscito male,questo forse il modo migliore per descrivere qusto film.....
mediocre
insomma
trascurabile
bella e acerba
ingabbiato in un personaggio poco convincente....
regia mediocre
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