Regia di Anthony Harvey vedi scheda film
La prima volta che lessi il titolo pensai quasi a un errore.Poi vidi la virgola tra le parole Io e Grande che cerca di dare una parvenza di logica al titolo.Che,detto tra noi,non ne ha visto che il film in originale si intitola Eagle's Wing ,l'ala dell'aquila,con molto più senso vedendo il film.Una pellicola che verte sulla lotta senza quartiere tra un pellerossa(che ha le insolite fattezze di un lungocrinito Waterston anche bravo per carità ma non un nativo americano,solo un bianco camuffato) e un cowboy sbandato(Martin Sheen) che si contendono un cavallo bianco incredibilmente bello e veloce.Più che un western sembra un elegia alla bellezza e alla crudeltà della natura riprendendo alla lontana le tematiche ecologiste di un film come Corvo Rosso non avrai il mio scalpo(Jeremiah Johnson).In più di un'occasione è chiaro che il maggior punto di conflitto non è tra i due contendenti ma tra ognuno di essi e l'elemento naturale che li circonda a volte minaccioso,la cinepresa inquadra quasi attonita i grandi spazi desertici e altri scorci di selvaggia bellezza che abbondano in questa pellicola.In questo è fondamentale il lavoro eccellente del direttore della fotografia,Billy Williams(che aveva già reso indimeticabili gli spazi in Il vento e il leone),che riesce a far quasi dimenticare qualche indugio di troppo nella narrazione. Il cavallo(l'ala d'aquila del titolo) assume quasi connotazione mistica,un simbolo a testimonianza imperitura della propria superiorità.A suo modo un western revisionista in cui i bianchi sono miseri lillipuziani di fronte a un Gulliver maestoso capace di convivere meglio di loro con la furia degli elementi.E il Grande Cacciatore è destinato a provare la propria superiorità pur se si dovrà spogliare di tutto il resto....
regia sicuramente non banale
bravo
si impegna ma è sempre un bianco camuffato da indiano
presente nei primi 20 minuti del film
poco più di un cameo
non male
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