Regia di Giuseppe Bertolucci vedi scheda film
Durante la lavorazione di Salò o le 120 giornate di Sodoma, uno dei suoi film (uscito postumo) più controversi, Pasolini rilasciò una lunga intervista al giornalista de "Il Corriere della Sera", Gideon Bachmann, nella quale spiegava la metafora contro il potere alla quale fa ricorso nel film. Gli attacchi all'ideologia del consumo, alla mistificazione della presunta libertà sessuale, al conformismo giovanile, al machiavellismo necrotico del potere, alla dittatura della tecnologa e all'orrore dell'omologazione si fondono in un'analisi lucidissima, profetica, attualissima e capace di connettere tra loro elementi apparentemente lontani. Questo testamento intellettuale del poeta e scrittore friulano viene corredato per l'intera ora di durata dai fermo-immagine del film e da qualche stralcio di riprese dell'intervista. Il che fa di questo documentario ,firmato con un registro totalmente asettico da Giuseppe Bertolucci, un'opera essenzialmente radiofonica, della quale è impossibile valutare l'aspetto filmico.
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