Regia di Jorge Grau vedi scheda film
Horror in bilico tra vampirismo e cinismo rappresentato da succhiasangue simbolici, tipo la celebre contessa sanguinaria che, solo marginalmente (e per la chiusa), ha ispirato la protagonista del film.
Nel XIX Secolo, in uno sperduto ed isolato paese europeo, vive la nobile coppia composta dal marchese Karl e consorte Erzebeth, servita dalla anziana governante che facendo strani discorsi sul potere del sangue (di giovani fanciulle) altera la percezione della realtà nella coppia, convinta anche da leggende sull'effetto di ringiovanimento ottenuto da una antenata che, del sangue di vergini innocenti, faceva unguento da spargere sul corpo. Nel frattempo si diffonde la notizia che il vampirismo si sta manifestando nel paese, cosicché i corpi di presunte creature succhiasangue vengono decapitati e purificati con le fiamme ...
Interessante coproduzione a partecipazione italo-spagnola diretta con certo estro e capacità dal valido Grau, regista noto in particolare per l'eccezionale Non si deve profanare il sonno dei morti.
Oltre alla riuscita (anche se oggi datata) colonna sonora opera di Carlo Savina, sono da segnalare le belle interpretazioni di Ewa Aulin, Espartaco Santoni e -soprattutto- Lucia Bosè nel ruolo principale di una inquieta, e inquietante, contessa "sanguinaria" il cui destino sembra essere una ripetizione di quello già tragicamente vissuto dall'omonima antenata.
Breve, invece la partecipazione di Silvano Tranquilli, caratterista che ha attraversato buona parte del cinema di genere italiano degli anni '70.
Le vergini cavalcano la morte, pur finendo per essere un classico horror d'atmosfera con ambientazioni tipiche della Hammer (probabile fonte di ispirazione per gli autori) sembrerebbe essere stato scritto inizialmente con intenzioni quasi esterne al genere stesso, ovvero inclini a tematiche affrontate da certi paralleli italiani dell'epoca tipo Hanno cambiato faccia o Le regine - Il delitto del Diavolo.
A titolo di esempio, citiamo un significativo passaggio che non lascia dubbi sul fatto che spesso dietro il cinema di genere si nascondono riflessioni tutt'altro che banali o insignificanti...
"È evidente come alcuni esseri si nutrano della vita di altri. Questo lo vediamo tutti i giorni nella natura, compresi noi stessi che ci alimentiamo con la morte degli animali. Ed è proprio nel caso dei vampiri che questa realtà si rivela: non si rassegnano a lasciare questo mondo, che è il solo che conoscono e che comprendono. Coloro che succhiano il sangue umano non sono logicamente i morti, ma sono i vivi: gli speculatori, gli usurai e gli altri veri vampiri che non abitano nei cimiteri... ma in palazzi comodi e lussuosi".
Purtroppo questo titolo interessante non ha trovato una giusta distribuzione home video essendo finito (in versione cut) nel catalogo della Terminal Video che lo ha proposto in una poco definita edizione formato 4:3 e con traccia audio penosissima, a momenti di difficile interpretazione a causa del riverbero (effetto intubato).
Ovviamente del tutto assenti gli extra, nonché qualunque altra traccia sonora e sottotitoli che, in questo caso, si renderebbero quasi fondamentali...
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