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La vestale di Satana

Regia di Harry Kümel vedi scheda film

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La recensione su La vestale di Satana

di undying
7 stelle

Uno dei migliori esemplari degli Anni '70 (e non solo) sul tema vampiro lesbos, reso particolarmente efficace dalla ispirata regia, dalle ottime location e da un cast artistico di certo interesse...

 

Stefano e Valeria sono una coppia di neo sposi svizzeri, in viaggio per raggiungere la madre del marito, ancora all'oscuro delle nozze, alle quali sembrerebbe essere avversa. Durante una sosta in un albergo di Ostenda la giovane moglie si ritrova nelle mire di una piacente e lesbica signora, tale Elizabeth Bathory, accompagnata dalla cameriera-amante, e riconosciuta dal portiere dell'albergo identica, fisicamente, come 40 anni prima...

 

Raffinata coproduzione internazionale tra Francia, Belgio e Germania che può contare su un'ottima regia valorizzata da una ipnotica colonna sonora, al servizio di una storia ottimamente scritta e resa affascinante visivamente anche grazie al buon apporto dato dal cast artistico, nel quale spicca nel ruolo principale (e decisamente in parte) Delphine Seyrig, già indimenticabile attrice del capolavoro L'anno scorso a Marienbad, qua in un ruolo ambiguo e femminista, vagamente somigliante, per via di un trucco mirato, alla grande Marlene Dietrich.

 

Tra i film derivati dal celebre Carmilla di Le Fanu, questo La vestale di Satana è uno dei più originali, intriganti, affascinanti sconfinato e sperduto tra braccia femminili che si cercano, in una deriva dell'amore lesbico che predomina nettamente (e con grazia sublime) sulla componente horror. Componente horror, dissipata qua e là, molto ben rappresentata dal tema del vampirismo e dai rimandi alla triste figura della contessa sanguinaria, ovvero quella Erzsébet Báthory che leggenda narra essersi macchiata di centinaia  (cifre incerte che vanno da 300 a 800 vittime) di delitti per utilizzare il sangue delle vittime come elisir di lunga vita. Personaggio storico, dunque, che suggerisce uno dei più riusciti momenti della pellicola, reso ipnotico dal contrasto tra la brutalità del dialogo e il motivo romantico della colonna sonora. Stefano ed Elizabeth si lasciano andare a queste considerazioni, parlando della contessa  Erzsébet Báthory, di fronte ad una spaventata e sconvolta Valeria:

"Rapiva delle ragazze alle quali prendeva tutto il sangue, per berlo e per farci il bagno a volte. Frustava le sue vittime finché brandelli di carne si staccavano dai loro corpi... tagliava loro le punte delle dite con le cesoie, le infilzava con spilloni e strappava loro i capezzoli dai seni con pinze d'argento, mentre il sangue schizzava... e poi avvicinava i loro volti ad un attizzatoio rovente e appena il dolore le faceva urlare piantava il ferro fumante nelle bocche spalancate. E infilava chiodi appuntiti nelle loro vene... le faceva schizzare il sangue e il loro corpo vergine si svuotava di quel liquido ancora caldo... che grondava sulla sua pelle avvizzita... sul volto, sulle mani, sul petto... le colava nel grembo...

 

La vestale di Satana può anche contare su un'ottima fotografia nella quale predominano colori dai toni freddi (blu, azzurro, grigio) sempre sovrastati da un rosso invadente, utilizzato anche nelle dissolvenze tra una scena e l'altra. Horror quantomeno unico nel panorama dei primi Anni Settanta: per via della suggestiva ambientazione e per una tematica, insolitamente, femminista e omoerotica. Collocato nella tradizionale vena fantastica di matrice belga, ha una struttura gelida, fredda e stilizzata vivacizzata, però, dall'inserimento di elementi commerciali quali nudo, sangue e violenza.

 

Da noi è stato distribuito in Dvd grazie alla benemerita Sinister film che lo ha proposto in un ottima versione video restaurata  (1.66:1). La traccia audio italiana è invece scadente, causa fruscio di sottofondo quasi costante ma è opzionabile quella francese  (assai migliore) con sottotitoli in italiano. Tra gli extra un commento di Cozzi che cita uno storico ed essenziale Nocturno Dossier dedicato al cinema dei vampiri, all'interno del quale La vestale di Satana è stato, giustamente, molto apprezzato...

 

Curiosità: la "madre" (in realtà l'amante omosex) di Stefano (John Karlen) è interpretata dal regista olandese Fons Rademakers.

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