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Una farfalla con le ali insanguinate

Regia di Duccio Tessari vedi scheda film

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La recensione su Una farfalla con le ali insanguinate

di maso
8 stelle

Una piacevole sorpresa questo giallo condotto con mano originalissima da Duccio Tessari che al contrario di quello che molti hanno detto e scritto non ha niente a che vedere con i primi lavori di Dario Argento, gli è inferiore a livello emozionale ma denota una cura superiore dell'intreccio narrativo, aspetto del quale il cinema di Argento è sempre stato carente, e una regia molto fantasiosa colorata dalla luce tipica degli anni settanta, in quanto ad atmosfere e montaggio ho trovato molte analogie con un giallo di stampo politico diretto da Marco Bellocchio intitolato "Sbatti il mostro in prima pagina" con il quale condivide anche certa perversione sessuale caratteristica in alcuni personaggi.

Il giornalista televisivo Alessandro Marchi viene accusato di aver ucciso a coltellate una giovane studentessa di origine francese amica della figlia, durante il processo emergono elementi probatori pesanti nei suoi confronti, l'esperto avvocato Giulio Cordaro suo amico combatte con ostinazione e logica le solide accuse che sembrano inchiodarlo ma al di fuori degli inquirenti c'è una fitta rete di tradimenti e intrecci sentimentali fra coloro che conoscono l'imputato ed è proprio li che bisogna cercare gli elementi per risolvere il mistero.

La sceneggiatura scritta a tre mani da Tessari, Clerici e Wallace funziona ottimamente ancora oggi per la sua avanguardistica struttura non lineare nella quale emergono flashback e salti improvvisi nei luoghi che ruotano intorno all'indagine: l'aula di tribunale è il centro motore del film da cui partono piste e appendici di lunghezza variabile che toccano i vari personaggi coinvolti evidenziando l'aspetto caratteriale e sentimentale che li lega e da questo punto di vista Tessari da sfoggio di ottime idee girando diverse sequenze erotiche di pregevole fattura rimanendo a ridosso dei suoi attori con primi piani ravvicinatissimi e inquadrature non convenzionali.

Il primo tempo è ricco di elementi che infittiscono il mistero e il cast sembra trovare il giusto equilibrio anche se Helmut Berger con il suo personaggio tormentato va un po' sopra gli altri, nonostante ciò è un film corale che non ha un vero protagonista e il secondo tempo pur con qualche passaggio a vuoto mantiene l'attenzione alta dello spettatore fino ad un finale per niente scontato che personalmente non ho visto arrivare.

Tutte le fasi del filmaking sono di ottima fattura come detto, manca qualche attore di spicco nei ruoli chiave che poteva valorizzare maggiormente l'ottimo lavoro di Tessari con penna e cinepresa, a conti fatti la migliore è la bellissima Carole André seppur limitata perché nel ruolo della vittima.

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