Regia di Duccio Tessari vedi scheda film
Farraginoso è un aggettivo che potrebbe essere stato concepito pensando a questo giallo/thriller: lungo nello svolgimento (nonostante i cento minuti di durata, non esagerati di per sè) e dispersivo, con qualche colpo di scena ben assortito, ma anche tante banalità e situazioni telefonate, Una farfalla con le ali insanguinate soffre di 'over-writing' in fase di sceneggiatura (Duccio Tessari e Gianfranco Clerici), ovverosia sfoggia una storia che si posa su una struttura arzigogolata ed eccessivamente contorta senza particolari ragioni, tanto da risultare più artificiosa che fantasiosa. Tessari gira tenendo ben in mente (forse troppo, anzi) due punti di riferimento abbastanza in alto (forse troppo, anzi): il poliziesco raffinato da cui era partito per il precedente e meglio riuscito La morte risale a ieri sera (tratto da Scerbanenco, con atmosfere vagamente alla Petri) e le morbose e fascinose atmosfere alla Dario Argento dei primi, contemporanei film (non a caso nel titolo compare un animale, come per L'uccello dalle piume di cristallo o Il gatto a nove code). Con i mezzi a disposizione probabilmente era il caso di mirare un pelino più in basso, senza voler con questo assolutamente sminuire le oneste capacità di Tessari, nè di un cast senza nomi eccellenti (se si eccettua quello di Helmut Berger), che comunque sia non sfigura affatto. Fra gli altri interpreti: Silvano Tranquilli, Carole Andrè, Giancarlo Sbragia, Ida Galli; non male le musiche di Gianni Ferrio. Una farfalla con le ali insanguinate si segnala se non altro per essere l'esordio nel mondo del cinema di Paola (figlia di Luigi) Comencini, come costumista. 5/10.
Un uomo è condannato per l'omicidio di una ragazza; subito di seguito avvengono due omicidi molto simili e l'uomo è scarcerato. Eppure il vero colpevole non è poi così distante.
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