Regia di Duccio Tessari vedi scheda film
Tessari se la cavava anche nel " giallo " ...
Una ragazza viene accoltellata a morte in un parco . Gli indizi fanno condannare un noto giornalista ma altre ragazze muoiono con la stessa modalità ... A dispetto del titolo " zoologico " , questo film non ha proprio nulla a che vedere con i gialli alla Dario Argento , che spopolavano in quegli anni . Infatti non si vede neanche una goccia di sangue e pure la violenza è appena accennata . E' invece un giallo che anticipa il genere " legal thriller " , con una lunga inchiesta poliziesca ( che si sofferma anche sulle indagini scientifiche ! ) ed un' ampia pagina processuale , entrambe parecchio realistiche . Oltretutto è palese nella pellicola anche un' evidente critica dell' immoralità generalizzata diffusa negli ambienti borghesi , leit motiv di tante pellicole dell' epoca postsessantottina . Il film non ha un protagonista vero e proprio , è piuttosto un affresco corale abbastanza atipico , con tanti bravi interpreti a condividere il set , e tutti con buoni risultati visto che sono chiamati a ruoli ben delineati psicologicamente .
Se il nome di richiamo è quello di Helmut Berger , allora sulla cresta dell' onda viscontiana , la mia preferenza va invece al misurato Giancarlo Sbragia . Molto suggestive le livide locations lombarde , con la splendida Città Alta di Bergamo in evidenza , anche grazie all' eccellente fotografia di Carlo Carlini . Non male pure la colonna sonora di Gianni Ferrio , che cita ripetutamente celebri brani classici . Il genovese Duccio Tessari era un regista che conosceva bene il mestiere e riesce a dare a questo film una confezione persino elegante , seminando divagazioni e false piste per confondere lo spettatore . Dirige quindi una pellicola intricata ( ma senza forzature ed abbastanza verosimile ) che nella seconda parte perde un po' di mordente per recuperarlo però con un epilogo piuttosto innovativo . Alla fine merita un buon 6,5 .
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