Regia di Franz Josef Gottlieb vedi scheda film
Titolo accattivante, per quanto inesatto: delle favole e di streghe restano solo due nomi (Hänsel e Gretel) e una suggestiva inquadratura finale; le svedesi non sono pervenute, mentre il resto è un "nudie" tedesco di ambientazione contemporanea (ossia quella del 1970), in parte gotica. Piuttosto inefficace, anche come erotico.
Hänsel (Dagobert Walter) tenta inutilmente di avere un rapporto sessuale con la fidanzata Gretel (Francy Fair), senza tuttavia riuscire a coinvolgerla pienamente. Durante un viaggio in auto, lungo un'isolata strada di montagna, un albero precipita sbarrando il percorso alla coppia. L'arrivo fortùito di Hexe (Barbara Scott), un'agiata contessa che vive in un castello limitrofo, coglie di sorpresa Hänsel e Gretel. Invitati come ospiti i due accettano subito di soggiornare, temporanemante, nell'ampia tenuta di Hexe. Entrambi subiscono l'influsso della sensuale contessa, che lentamente arriva a sedurre Hänsel. La servitù della disinibita cortigiana si comporta in maniera stravagante, ma adatta alle circostanze: infatti la bellezza di Hexe è solo illusoria, essendo una strega ...
Favole calde... per le svedesi bollenti: Dagobert Walter e Barbara Scott
Della fiaba dei fratelli Grimm restano solo i nomi nel manifesto originale del film (Hänsel und Gretel verliefen sich im wald), perchè l'austriaco Franz Josef Gottlieb, sia regista che sceneggiatore, a tutto pensa tranne che a raccontare una storia. Anzi, ad onor del vero sembra interessato unicamente a mettere in rilievo i corpi delle protagoniste, alle quali - oltre all'attraente Fair e alla seducente Scott (poco prolifica attrice, che finirà la carriera comparendo anche in tre pellicole hard) accreditata come Barbara Klingered - si aggiunge la pettoruta cameriera che ha le sinuose forme di Erika Rambach. Il titolo italiano, senza volerlo, stavolta almeno centra di striscio la realtà: se con la trama del film le invocate ragazze svedesi non c'incastrano nulla, almeno Barbara Scott è nata in quella nazione.
Favole calde... per le svedesi bollenti: Barbara Scott
Considerato che si tratta di un prodotto realizzato nel 1970, in forma erotica Gottlieb si è spinto parecchio in là: i nudi sono consistenti e ripetuti, anche se proposti in situazioni del tutto innocue, per non dire platoniche, e di solito all'aperto (nei campi o margine di un fiume). Non aiuta a rendere migliore l'esperienza della visione il cast artistico, composto da attori poco espressivi. Non è forse un caso che la breve carriera della Fair si esaurisca in una manciata di titoli realizzati tra il 1969 e il 1973; assieme alla Edwige Fenech degli esordi, compare nel similmente brutto Alle dame del castello piace molto fare quello... (Giuseppe Zaccariello, 1969) e nel film di Enzo Barboni, Anche gli angeli mangiano fagioli (1973). Il nome più interessante è quello di Gert Günther Hoffmann, che purtroppo però non compare, limitandosi ad introdurre la storia con voice over durante i primi minuti del film. Alcune inquadrature maliziose (tipo durante una partita a ping pong o nell'incubo notturno di Hansel, che vede la compagna sottoposta a tortura e costretta a indossare una cintura di castità) e una discreta fotografia, completano il quadro di questa commedia blandamente erotica e poco efficace, del tutto scomparsa dalla circolazione nella versione italiana. A livello internazionale è noto come The naked wytche, ma anche da questo punto di vista la distribuzione ha optato, nei confronti del pubblico, per una scelta ingannevole dato che di horror e di streghe - ad esclusione di un minuto prima della fine - nello scorrere della pellicola non c'è nemmeno l'ombra.
Favole calde... per le svedesi bollenti: (da sinistra) Barbara Scott, Dagobert Walter e Francy Fair
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Manifesto alternativo
"Gli occhi debbono scegliere fra due cornici: le infrangibili lenti della monotonia o gli arabescati legni zecchinati dell’oro delle favole."(Tommaso Romano)
F.P. 20/05/2021 - Versione visionata in lingua tedesca (durata: 78'45")
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