Regia di Piero Vivarelli vedi scheda film
Uno dei primi musicarelli 'rock', per quanto questo concetto possa applicarsi ai cosiddetti 'urlatori' (Dallara/Mina/Celentano) ed alle loro blande canzonette d'amore prive di qualsiasi contenuto e soprattutto di originalità. Fa eccezione parzialmente quella 24mila baci scritta da Fulci e dal regista Vivarelli che il futuro molleggiato esegue anche in questo film. La trama è robetta, la sceneggiatura di Vivarelli, Giovanni Addessi e Sergio Corbucci punta spudoratamente a riuscire a creare quanti più siparietti canori siano possibili ed in definitiva le esibizioni si susseguono in maniera pressochè asfissiante. La parte comica è affidata a Mario Carotenuto e Carlo Pisacane/Capannelle (e c'è anche la comparsata di Jimmy il fenomeno!); fra gli altri interpreti cantano anche Peppino Di Capri, Jimmy Fontana, Gianni Meccia e Tony Renis. Era il momento dell'esplosione di molti di questi fenomeni, Celentano peraltro era appena comparso anche nella Dolce vita cantando Ready Teddy; attorno a questa pellicola se ne svilupparono parecchie altre, che chiaramente però non lasceranno alcun segno neppure dal punto di vista del documento di costume, poichè non c'è neppure una vaga ombra di indagine sociale in tutto ciò, solo vacui gorgheggiamenti promozionali. 2/10.
Il padre imprenditore vuole comprare un'osteria per un suo progetto edilizio; la figlia ventenne scopre che in quell'osteria si radunano promettenti talenti canori e si unisce a loro per trasformarla in una balera.
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