Espandi menu
cerca
Tu e io

Regia di Larisa Shepitko vedi scheda film

Recensioni

L'autore

hallorann

hallorann

Iscritto dal 7 ottobre 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 90
  • Post 12
  • Recensioni 621
  • Playlist 15
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tu e io

di hallorann
6 stelle

Piotr, Sascha e Katja. Non esattamente la storia di un triangolo sentimentale, bensì i tormenti dell’uomo sovietico moderno (del 1971). Piotr è un neurochirurgo un’avanguardia della scienza sovietica che gira per ambasciate straniere, ha avuto una storia importante con Katja separata e con una figlia. Sascha è il collega e amico prediletto. Piotr rientra a Mosca ed è insoddisfatto della sua esistenza, molla tutti e parte per la Siberia. Sascha e Katja tra vari tira e molla si consolano a vicenda, mentre il loro amico ritrova se stesso fino a una nuova crisi. La gloriosa Mosfilm presenta TU E IO, secondo film della compianta Larisa Shepitko, dramma sentimentale ed esistenziale singolare e a tratti irrisolto. Prima del capolavoro L’ASCESA, la regista russa diede vita ad un film dai diversi stili e stati d’animo. Primi piani, ralenti, macchina a mano, inquadrature tradizionali. La parodia di 007 all’inizio tra amici e la partecipazione al circo più per follia e confusione che per amore sono due parentesi buffe, come la burla del vagone. Altri momenti denotano sentimentalismi oppure drammaticità inquietanti come lo sguardo della malata terminale, altri una nostalgia inguaribile come nell’intenso finale. Questi ultimi, rafforzati dalle vibranti musiche di Alfred Schnitke anticipano le atmosfere de L’ASCESA, in TU E IO manca una linearità e i caratteri dei tre protagonisti non sempre sono sviluppati con equilibrio, chiarezza e profondità. Più palese lo smarrimento di Piotr e Sascha nella Russia Brezneviana, Katja invece è una donna moderna quasi occidentale, figura sbiadita e marginale rispetto ai due partner – interpretati comunque bene dagli attori. Sotto le fatiche della vita potrebbe nascondersi una metafora dell’epoca, trattasi di pellicola dissidente? La difficile distribuzione in patria – dopo l’anteprima veneziana – confermerebbe l’ipotesi non troppo balzana.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati