Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
In un fosco paesello arriva una ragazza e si scatena da subito una serie di morti sospette; nei dintorni vive la sorella di lei, con cui c'è un rapporto di odio profondo: il sangue è destinato ad aumentare.
Sensività è il film originale diretto da Enzo G. Castellari e passato subito nel dimenticatoio; una strategia di distribuzione - così vuole Wikipedia, fidarsi o non fidarsi - fece in seguito rimontare il girato, tagliare alcune parti e integrarle con nuova pellicola girata da Alfonso Brescia, altro mestierante del cinema di genere nostrano: questa seconda versione del film si intitola invece Kyra, la signora del lago. Bene o male comunque la trama è ugualmente pasticciata e la narrazione confusa quanto basta per mischiare horror, erotismo e thriller in un'ottantina di minuti a bassissimo budget; l'effetto che ne risulta è chiaramente indigeribile e, purtroppo, per le sue minime pretese di serietà neppure può ascriversi alla voce 'trash'. Co-produzione fra Italia e Spagna con sceneggiatura di Leila Buongiorno e Josè Maria Nunes, Sensività o Kyra, la signora del lago che dir si voglia gode (molto poco, a dire il vero) di una colonna sonora firmata dai fratelli De Angelis: una delle meno ispirate - e sicuramente non è un caso - del duo. La cosa che lascia maggiormente l'amaro in bocca è osservare che nel cast compaiono, sprecati, interpreti come Vincent Gardenia e Caterina Boratto; le due giovani protagoniste sono l'italiana Leonora Fani e la spagnola Patricia Adriani, presumibilmente così assortite per par condicio produttiva. Curiosità: Imdb attribuisce al film un terzo titolo, cioè L'ultima casa vicina al lago (ma non cita neppure come collaboratore Alfonso Brescia). 2/10.
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