Regia di Peter Patzak vedi scheda film
Impressionante, dimenticato e purtroppo scomparso nella versione italiana, horror austriaco giunto sui nostri grandi schermi nel lontano 1978. Un regista ispirato, sorretto da un ottimo cast, racconta con stile tre agghiaccianti storie del terrore, seguendo come filo conduttore il paranormale e i fenomeni ESP.
Tre racconti dell'orrore, basati sui seguenti fenomeni paranormali: reincarnazione, metempsicosi e ipnosi-telepatia.
Reinkarnation (***)
Harry vive, in un'antica dimora, un'appassionata storia d'amore con la bellissima Greta (Marisa Mell). Sino a quando l'occasionale scoperta di un cadavere e le seguenti informazioni ottenute da un poliziotto, gli suggeriscono l'incredibile ipotesi d'avere frequentato un fantasma e, allo stesso tempo, di rappresentare un probabile caso di reincarnazione: Greta è morta il giorno della sua nascita, 35 anni fa; ma la cosa più sorprendente è che quel giorno ha perso la vita anche il suo amante, del quale Harry ne è fisicamente il ritratto vivente.
Metempsychose (****)
Rimasto vedovo dopo un tragico incidente automobilistico, il professor William (William Berger) intraprende una nuova relazione con una giovane allieva, malvista dalla figlia Debbie (Debra Berger) che segretamente è innamorata del padre. Quando però William decide di abbandonare la nuova compagna, la ragazza per disperazione si uccide tagliandosi le vene nella vasca da bagno. Per uno strano fenomeno di empatia, Debbie sembra avvertire il fatto, tanto da sentirsi male ed essere ricoverata in ospedale. In seguito, durante l'autopsia sul cadavere della donna suicida, gli effetti del bisturi vengono dolorosamente percepiti anche dalla sfortunata Debbie.
Telepathie - Hipnose (****)
Il giorno del matrimonio, mentre Barbara (Alexandra Paszkowska) e suo marito sono in macchina, gli sposi subiscono un ritardo a causa d'una donna che si è gettata da un palazzo, precipitando sulla strada. Successivamente Barbara subisce gli influssi di Mario (Mathieu Carriere), un perverso pittore dotato di poteri telepatici e ipnotici, che riesce ad attrarla e trattenerla nel suo appartamento, abusando del suo corpo sessualmente. Barbara riesce comunque a fuggire - grazie all'intervento provvidenziale della madre di Mario - per ritrovare il marito con il quale, in viaggio di nozze, raggiunge Venezia.
Sensoria: scena dall'episodio Metempsychose
I titoli di testa, eseguiti con incessante battito dei tasti di una macchina da scrivere, sono anticipati da una citazione al "Time Magazine" [1], seguita da precise definizioni dei termini e da statistiche sui fenomeni paranormali. Sulle note di Per Elisa (Beethoven) si apre il primo segmento, singolarmente molto simile al Danza macabra di Margheriti. Ben recitato, ma nonostante la presenza della Mell (inquadrata anche in un nudo full frontal) è anche l'episodio meno interessante e più convenzionale della trilogia. Le cose cambiano in maniera consistente a partire dal secondo, agghiacciante, racconto. Da qui in poi infatti, Peter Patzak cambia registro e tecnica. La musica, pertinente e di fondamentale accompagnamento, si adegua allo stile del tempo con prevalenza di sonorità dark, composte da sintetizzatore e vocalizzi angoscianti (ricordano in parte il lavoro che i Goblin faranno un paio d'anni più tardi per Suspiria). La regia approccia il set in maniera estremamente originale, che emerge con un montaggio del tutto unico e particolare dove spesso in primo piano compaiono ingranaggi di orologi, metronomi, pesciolini in un acquario e altri dettagli che sembrano assumere un senso metafisico, correlati metaforicamente agli eventi extrasensoriali che sono costretti a vivere i vari protagonisti. Nel caso di Metempsychose poi abbiamo sul set il grande William Berger, accompagnato dalla (reale) figlia Debra [2], protagonista di un racconto che sfiora l'incesto e si chiude raggelando il sangue nelle vene, data l'esposizione - brevissima e con impressionante montaggio alternato - di una vera autopsia (inizia con l'incisione del corpo dallo sterno al pube) e del suo tragico esito sull'innocente Debbie. Chiude il film un altrettanto riuscito episodio, che resta impresso per l'abbondanza di scene erotiche rese memorabili dal corpo spigoloso, e dal volto sottomesso, della bellissima Alexandra Paszkowska [3].
Sensoria: Marisa Mell
Il prolifico regista austriaco Peter Patzak (1945 - 2021), doveva essere veramente un genio della macchina da presa [4], purtroppo rimasto sconosciuto in Italia essendo state tradotte pochissime delle sue opere e data l'imponente percentuale di lavori eseguiti solo per il piccolo schermo. Sensoria, sceneggiato dallo stesso regista e da Géza von Radványi, è un esempio della sua particolare abilità come cineasta e narratore di storie raccapriccianti. Un horror veramente eccezionale, perfetto incrocio tra gli sceneggiati televisivi e "fantastici" di Daniele D'Anza, il Dario Argento della fase irrazionale (Suspiria e Inferno) e Walerian Borowczyk per via della presenza d'un erotismo malsano e finanche oltraggioso, ma essenziale, che contribuisce a rendere più gradevole il senso estetico d'un film percorso da macabre immagini e pervaso in prevalenza da un tema "misterioso" che sfiora il verosimile (i poteri della mente). Uscito nelle nostre sale nel 1978, è stato poi destinato all'oblìo essendo ancora oggi inedito in home video e ovviamente mai trasmesso in televisione. Un vero peccato, perché per chi scrive Parapsycho - Spektrum der angst, assieme a Profondo rosso, è il miglior horror del 1975 e sicuramente uno dei più interessanti degli anni Settanta.
Sensoria: Alexandra Paszkowska
Curiosità
Nel terzo episodio, in un paio d'occasioni, i personaggi pronunciano battute in italiano. Succede ad esempio al pittore, quando si mette in contatto telefonico per fare chiamare dall'Italia (con indicazione dell'ora esatta) la turbata Barbara; e poi al marito, una volta giunti a Venezia mentre si sbizzarrisce a pronunciare il menù del ristorante, un istante prima del drammatico finale.
Il titolo Sensoria è probabilmente stato ispirato dal successo di Suspiria (1977), essendo Parapsycho - Spektrum der angst uscito sui nostri schermi solo successivamente.
Sensoria: Marisa Mell
NOTE
[1] Sotto: citazione iniziale dal "Time Magazine"
[2] L'anno seguente (1976) Debra Berger verrà coinvolta da Joe D'Amato, finendo per interpretare un consistente ruolo erotico in Emanuelle nera: Orient reportage.
[3] Le vie del cinema sono infinite, come testimonia l'incontro sul set tra Edwige Fenech e Alexandra Paszkowska, due attrici presenti nel film L'uomo dal pennello d'oro (1969). La Paszkowska, classe 1945, debutta proprio quell'anno davanti alla macchina da presa, utilizzando lo pseudonimo di Alexandra Marischka. Una carriera poco consistente la sua, limitata a una manciata di titoli interpretati nell'arco di un decennio e quasi certamente suggerita dal marito dell'epoca, il celebre regista di commedie sexy a sfondo bavarese, Franz Marischka (1918 - 2009).
[4] Di Sensoria in Italia solo su "Nocturno" se ne è scritto, in maniera del tutto condivisibile, positivamente. Roberto Curti inizia ad esempio così la sua recensione:
"Debbie Berger dice che questo è il miglior film che ha fatto, e che il regista Peter Patzak, viennese, se non era un genio ci andava molto vicino. Di sicuro, Sensoria, una volta che si sia riusciti a vederlo non lo si dimentica."
(Nocturno Dossier n. 40 - "Guida al cinema horror a episodi", pag. 33)
Sensoria: Debra Berger
"L’ultimo passo della ragione è di riconoscere che ci sono un’infinità di cose che la sorpassano."
(Blaise Pascal)
(Video soggetto a limiti d'età)
F.P. 29/12/2021 - Versione visionata in lingua tedesca (durata: 100'24")
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