Regia di Rossano Brazzi vedi scheda film
Sulla scia dei Sette uomini d'oro di Marco Vicario (1966), ecco i Sette uomini e un cervello di Rossano Brazzi, più noto come attore che come regista (e a ragione, sebbene questo modesto prodottino non sia poi così disprezzabile). Per sè, il regista si ritaglia il ruolo del cervello, il professore universitario che organizza il colpo con precisione e pensa a tutto, ma poichè siamo in un film comico manca di ragionare su un ultimo particolare, cioè quello che gli costerà caro nella forzata, telefonata beffa finale. Al suo fianco c'è la bella Ann Margret, attrice americana ma nata in Svezia, che in quegli anni ebbe numerosi ruoli simili (di presenza più che altro, insomma) nel nostro cinema; in un ruolo secondario troviamo anche Lando Buzzanca, nei panni di un ambasciatore satiro (il che anticipa, seppure non di tanto, la parte futura della sua carriera, ovvero quella che il pubblico ricorda maggiormente). Sceneggiatura di Sandro Continenza, Marcello Coscia e Rossano Brazzi; musiche molto sixties di Carlo Rustichelli dirette da Bruno Nicolai, con tema di sottofondo durante i titoli di testa cantato da Nico Fidenco. Non c'è molto da salvare, in effetti, in questa commediola che di originale non ha quasi nulla e quel poco (il trasporto della refurtiva all'estero tramite pappagalli addestrati ad ingerirla) è comunque davvero poco; non c'è neppure un ritmo adeguatamente sostenuto. 3/10.
Un professore di criminologia organizza un colpaccio: ad una prima teatrale della Traviata, depredare tutti i gioielli delle signore del pubblico, irrompendo da un cunicolo ricavato durante l'opera. Raduna i complici, la bella pupa e l'operazione può cominciare...
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