Regia di Stuart Rosenberg vedi scheda film
Ambientato un anno dopo l'omicidio di massa avvenuto nel '74 ad Amityville (in cui il ventitreenne Ronald Junior De Feo massacrò a colpi di fucile tutta la sua famiglia) ed ispirato al best-seller omonimo pubblicato nel '77, "The Amityville Horror" è il classico thriller psicologico degli anni settanta; effetti sorpresa che fanno balzare dalla sedia, trucchetti visivi realizzati con pochi soldi (e molto più prodigiosi di quelli moderni), dialoghi spesso spogli ed essenziali, ma soprattutto, una regia concretamente qualificata. La cinepresa, invece di dedicare le inquadrare direttamente alla personificazione del male (sarebbe stato ridicolo con i pochi mezzi a disposizione), riprende i primi piani dei volti costernati degli attori, aggiungendo alcune frammentazioni sceniche prive di audio (per pochi secondi), le quali garantiscono una suspense di tutto rispetto (provate a vederlo di notte...). Non erano delle tecniche originali a dirla tutta, sebbene riuscissero a fare veramente paura. Colpisce particolarmente anche la buona interpretazione di Rod Steiger (Padre Delaney), stranamente sorretto da uno script superiore a quello di James Brolin e Margot Kidder. Il suo attacco personale verso l'ipocrisia della chiesa puritana avrebbe meritato un generoso standing ovation dal pubblico in sala... La sceneggiatura purtroppo prende un potente scivolone negli ultimi quaranta minuti, riempiendo la trama di mancanze (che diavolo di fine fa la coppia che scopre la zona nascosta dietro il muro dello scantinato?!) e banali comportamenti sopra le righe: grossi bachi probabilmente dovuti ad una fioca attenzione riservata a questa parte finale, magari per usufruire meglio dei tempi di produzione a disposizione. Sono sicuro però che sia un horror abbastanza sottovalutato, nonostante non si possa certamente reputare come un'opera di culto.
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