Regia di Ruggero Deodato vedi scheda film
Figlia di un nobile spodestato, la bella e combattiva Zenabel decide di vendicarsi sui cattivi di turno. La aiutano, come possono, alcuni sgangherati personaggi.
Cappa e spada al femminile, con esplicita venatura erotica, questo Zenabel - Davanti a lei tremavano tutti gli uomini è un prodotto per certi versi datato (pellicole di simile stampo venivano prodotte serialmente una decina di anni prima dal nostro cinema), per altri perfettamente al passo con i suoi tempi; non si vuole qui intendere solo la marea di zinne ostentate a più non posso dalla prima all'ultima inquadratura del film - che potrebbero persino essere all'avanguardia, anticipatrici della deriva sexy che massivamente il cinema di genere imporrà nel decennio successivo -, ma anche il femminismo da due soldi (in realtà supermaschilista) al centro della storia e presumibilmente figlio del Sessantotto appena trascorso. In ogni caso si tratta di un prodottino di scarna sostanza anche in fatto di risatine e azione, che dovrebbero essere al centro dell'opera, realizzato con sufficienza e senza palesi sbavature da un regista poco più che esordiente (il giovane Deodato, in seguito noto per cannibal, horror e infine... serie tv!) e da lui scritto insieme ad Antonio Racioppi e al debuttante totale Gino Capone, colui che diverrà fiero sodale di Jerry Calà dagli anni Novanta. La starletta Lucretia Love è la degna protagonista, mentre al suo fianco qualche nome interessante si trova: innanzitutto Lionel Stander, ma anche John Ireland, Fiorenzo Fiorentini, Ignazio Leone, con una particina anche per Carlo Pisacane, incomprensibilmente accreditato come Cappannelle nei titoli di testa. Due note a margine che non riabilitano, ma quantomeno giustificano l'esistenza del film: il personaggio di Zenabel è tratto da un fumetto allora in voga e la colonna sonora è firmata da Ennio Morricone. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta