Regia di Tonino Zangardi, Marco Costa vedi scheda film
Commedia, molto modesta
Una famiglia calabrese,dopo la morte del nonno,per un infarto dovuto paradossalmente ad una festa del suo compleanno a sorpresa,organizzata in modo troppo "improvviso", eredita una cospicua somma di denaro dal vecchio parente,che era un contadino molto aavveduto e incallito risparmiatore,Dunque decidono di lasciare la campagna e di trasferirsi a Roma,per cambiare vita e investire il denaro in un ristorante,"Il Piparedduzzo".Sarà un vero successo, sia dal punto di vista commerciale, che da quello dell'emancipazione sociale.
Tonino Zangardi e Marco Costa, i registi di questa mediocre commedia,coltivano la velleità di proporre molti temi:l'elemento sentimentale,quello umoristico, nonchè addirittura quello sociale,come la trita e ritrita,dicotomia campagna-città.Troppi stereotipi affollano questo filmetto dal profilo decisamente basso:Il padre meridionale,geloso della figlia femmina,al punto da tenerla segregata in casa e da picchiare il suo fidanzato,lo stesso "patriarca" che si preoccupa sensibilmente per la virilità del figlio maschio,che deve tenere alto l'onore di famiglia,poi la mamma ,la solita Anna Maria Barbera,che per quanto simpatica, continua sempre a fare la "sconsy" non introducendo elementi nuovi alla sua caricatura, che resta semre uguale a a se stessa e mostra ormai la corda.Le sue sgrammaticature e le invenzioni lessicali,le confuse sintassi,di donna del sud trapiantata al nord ,che si sforza di adeguarsi con risultati dialettali esilaranti,è stato il suo marchio di fabbrica, ma ormai è logoro e avrebbe necessità di aggiornarsi e di proporre qualcosa di nuovo.La sceneggiatura che si regge unicamente su queste macchiette è veramente evanescente.
Il film è molto modesto e nemmeno la partecipazione di Haber riesce a sollevarne il livello.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta