Regia di Ivan Reitman vedi scheda film
Quella che aveva la pretesa di essere una commedia brillante, divertente e leggera, in realtà si è rivelata una penosa e sciacqua rottura di scatole durata oltre un’ora e mezza. Matt (Luke Wilson) è uno sfigato newyorchese che conosce in maniera più che banale Jenny (Uma Thurman). In realtà lei è una specie di Superman con le tettone e aldilà del sesso la sua forza ed il suo carattere infastidiscono Matt; se poi di mezzo ci sono amori celati da parte di entrambi, la cosa si fa più complicata…
La sceneggiatura di questo film, per quanto scopiazzata a destra e a manca, non sa di nulla se non di deja vu. Tarantino insegna che anche quella di copiare e mixare è un arte. E la coppia formata da Reitman (regista, per di più navigato) e Don Payne (sceneggiatore all’esordio sul grande schermo) dimostra come mettere in scena una storia semplice non sia una COSA semplice. Il film è un guazzabuglio di banalità, che scimmiotta i cliché della commedia americana contemporanea: protagonista inetto, miglior amico superallupato, amori che covano sotto la cenere… Finanche la trovata di una Superman al femminile (Wonderwoman era comunque un altro paio di maniche), forse la cosa più originale del film, finisce per auto-banalizzarsi per l’assenza di vicende-comportamenti-atteggiamenti che diano linfa al personaggio. Se si esclude il pescecane gigante in camera da letto, il film puzza di cosa già vista…
Non si salva nulla: considerato che Luke Wilson è praticamente avvezzo alle commediole senza senso (e con lui Anna Faris, la Cindy della saga di Scary movie), sorprende come una talentuosa e versatile come la Thurman, dopo Pulp fiction una sorta di Re-Mida del cinema, si sia prestata a questa ignobile pappona senza senso.
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