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Mille miglia... lontano

Regia di Zhang Yimou vedi scheda film

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La recensione su Mille miglia... lontano

di sasso67
4 stelle

A me sembra che Zhang Yimou sia attualmente mille miglia lontano dai suoi primi film, che rappresentano anche il suo cinema migliore. Il regista cinese ha camminato tanto, oltrepassando tutte le avanguardie del mondo, per approdare a un vero e classico cinema di papà. E peraltro proprio il rapporto tra un padre e un figlio è l'argomento di Mille miglia... lontano e non casualmente il figlio muore e il padre deve portare a compimento il documentario etnografico iniziato dal giovane.

Quello di Zhang è ormai cinema da esportazione e non è un caso che questa volta i protagonisti del suo film siano giapponesi in missione nel paese che fu di Mao. Proprio lì l'anziano protagonista fa autocritica (!) e si rende conto di avere tenuto un comportamento freddo nei confronti del figlio maschio, oramai morente. Per l'appunto in Cina l'uomo riscopre il mondo degli affetti cui era rimasto estraneo per gran parte della propria vita. Purtroppo, Zhang ci propone questo romanzo di formazione, per la quale - citando il maestro Manzi - non è mai troppo tardi, secondo schemi già visti e con un fastidioso sottotesto propagandistico, in favore dello stile di vita e del sistema politico cinesi. La genuinità dei montanari che accolgono il protagonista nonché la modernità e l'apertura mentale di coloro che amministrano il carcere illustrato nel film contrastano alquanto con le cronache che continuano ad arrivare dalla Repubblica Popolare. Certo, Zhang non è Leni Riefenstahl, come gli oligarchi cinesi di oggi non sono Hitler, ma neanche si può pretendere di far apparire la Cina come un paese da riso, amore e fantasia.

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