Gou-ichi Takata lascia il suo villaggio per raggiungere Tokyo e riconciliarsi con il figlio gravemente malato: giunto nella capitale, scopre però che Ken-ichi non ne vuole più sapere di lui e che il suo ultimo desiderio è tornare nella provincia dello Yunnan (nella Cina medio-orientale) per riprendere un antico dramma e ascoltare il famoso attore Li Jaimin mentre intona _Mille miglia lontano_, una canzone popolare cinese. Takata decide allora di esaudire il desiderio del figlio e si mette in viaggio...
Note
Semplice e intenso, il film di Zhang non cade mai nella retorica e regala emozioni. Grande prova di Takakura (_Yakuza_, _Antarctica_, _Black Rain_).
Nonostante la bella idea di partenza, il film si sviluppa nella peggiore retorica e nel piu' irritante buonismo possibile! Dove si è perso il regista di Lanterne Rosse? Questo sembra persino un film di propaganda! Da evitare…
Takata parte per la Cina meridionale per esaudire l'ultimo desiderio del figlio malato : andare a filmare un antico dramma della tradizione.Zhang Yimou torna al racconto intimistico che lo ha fatto amare in tutto il mondo unendo la tradizione piu' antica con la tecnologia moderna e a interpretare il protagonista ha scelto Ken Takamura un grande attore carismatico che e' considerato la… leggi tutto
Stimo moltissimo questo regista, e quindi nessuna prevenzione, ma trovo un po' artificioso l'argomentazione del viaggio in Cina, anche se non mancano le emozioni e le sfumature che ci arrivano al cuore, ma questo è frutto di altra cosa. Non ha saputo inserire a dovere la spinta che ha fatto fare il viaggio al padre e questo crea un distacco vero dalla storia, insomma dà l'impressione di… leggi tutto
Non sprecate tempo e soldi! Questo film è la negazione del cinema. E’ la scuola di cinema per ciò che non va fatto. E’ la fiera dei “sentimenti a tavolino”. E’ il festival dei luoghi comuni e dello scontato. E’ l’emblema del “gratuito”. L’autore, o è un bambino immaturo, o ci prende in giro.
Non conosco il finale perché sono uscito prima della fine. Dimentichiamo… leggi tutto
A me sembra che Zhang Yimou sia attualmente mille miglia lontano dai suoi primi film, che rappresentano anche il suo cinema migliore. Il regista cinese ha camminato tanto, oltrepassando tutte le avanguardie del mondo, per approdare a un vero e classico cinema di papà. E peraltro proprio il rapporto tra un padre e un figlio è l'argomento di Mille miglia... lontano e non casualmente…
Quando iniziai a scrivere su Filmtv.it non lo avrei mai pensato, eppure sono arrivato al traguardo delle mille recensioni (e un centinaio di playlist). Visto che difficilmente arriverò a 2000, o forse ce la…
Takata parte per la Cina meridionale per esaudire l'ultimo desiderio del figlio malato : andare a filmare un antico dramma della tradizione.Zhang Yimou torna al racconto intimistico che lo ha fatto amare in tutto il mondo unendo la tradizione piu' antica con la tecnologia moderna e a interpretare il protagonista ha scelto Ken Takamura un grande attore carismatico che e' considerato la…
VOTO : 6,5.
Fa un po’ impressione vedere Yimou girare oggi, tra un film iper coreografato e l’altro (genere che per altro apprezzo alquanto) una pellicola così intimista e personale.
Un film silenzioso, caratterizzato dai sentimenti umani, dalle occasioni, quasi un avviso per tutti che ogni lasciata è persa, che si vive una volta sola e che bisogna viverla per non doversi portare dentro…
Destava curiosità l'ultima opera di Zhang Yimou, lontano dai film in costume ricchi di effetti speciali come Hero e La foresta dei pugnali volanti, e tornato ad atmosfere più intime proprie di molti suoi film. Qui Yimou fa una doppia giravolta: ambienta la storia in Giappone per affidare al suo protagonista il ruolo di "esploratore" dei segreti della Cina rurale. Il signor Takata è un uomo…
bello. la storia di un padre che non vede il figlio se non sentirlo dire che non lo vuole vedere e che con tutto se stesso cercherà di fare quello che non è riuscito a fare per poi scoprire che non era una cosa così importante. troppo simili e quindi due poli che non si potranno toccare, il padre crca di recuperare consegnandogli alla memoria un lavoro che avrebbe dovuto fare e che non…
Stimo moltissimo questo regista, e quindi nessuna prevenzione, ma trovo un po' artificioso l'argomentazione del viaggio in Cina, anche se non mancano le emozioni e le sfumature che ci arrivano al cuore, ma questo è frutto di altra cosa. Non ha saputo inserire a dovere la spinta che ha fatto fare il viaggio al padre e questo crea un distacco vero dalla storia, insomma dà l'impressione di…
Zhang Yimou è regista di grande qualità e dopo i recenti Hero e La Foresta dei pugnali volanti di fama internazionale.Nonostante questo sceglie di girare un film poco commerciabile,ma sicuramente sentito ed emozionante.Fotografia e colonna sonora di impatto,qualche immagine eccessivamente didascalica e qualche spiegazione di troppo(la voce che narra i pensieri del protagonista l'avrei evitata)…
Non sprecate tempo e soldi! Questo film è la negazione del cinema. E’ la scuola di cinema per ciò che non va fatto. E’ la fiera dei “sentimenti a tavolino”. E’ il festival dei luoghi comuni e dello scontato. E’ l’emblema del “gratuito”. L’autore, o è un bambino immaturo, o ci prende in giro.
Non conosco il finale perché sono uscito prima della fine. Dimentichiamo…
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Commenti (3) vedi tutti
Voto 6. [11.05.2013]
commento di PPAdoro il registra, ma devo ammettere che in quest'occasione vacilla costruendo una storia flebile, incapace di impadronirsi dello spettatore.
commento di CristianBodeiNonostante la bella idea di partenza, il film si sviluppa nella peggiore retorica e nel piu' irritante buonismo possibile! Dove si è perso il regista di Lanterne Rosse? Questo sembra persino un film di propaganda! Da evitare…
commento di fefy