Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Decisamente sottovalutato questo film di Kitano. Molti dicono di essere rimasti spiazzati da quest'opera così inusuale e coraggiosa; sarà che sono uno che ama chi azzarda, indifferentemente dal risultato, e in questo caso Beat Takeshi mi ha sbalordito. Un trip di un'ora e cinquanta che ha sollevato molti dubbi e domande: un'analisi interiore di Takeshi? un affronto al mondo dello star system? un affresco metacinematografico sulla differenza fra cinema e realtà? un delirio surreale fra concreto e astratto? Resoconto surralista della carriera del regista? il motivo per cui Takeshi è Giapponese e non un grigio proveniente dallo spazio? Molto probabilmente è un insieme di tutte queste domande, ma forse la migliore strada per vedere questo film è non pensare a niente e lasciarsi trasportare dalle immagini. Come se stessimo guardando Eraserhead di David Lynch, non so perchè ma me lo ha rievocato più volte. Alcune scene fanno ridere a crepapelle (La sparatoria iniziale al limite del grottesco, il provino dello Yakuza che inquieta tutti e altri tocchi ironici azzeccatissimi, fra cui qualche auto-citazione... maledette cicale), mentre Takeshi sfoggia una regia ispirata tenuta in piedi da un montaggio geniale, un insieme di flashback, ellissi e flash-forward, insomma, un delirio totale che contribuisce a rendere più sottile la vacillante linea fra sogno (cinema?) e realtà (sogno?). I momenti più alti del film sono quando Kitano ammicca al surrealismo più sfrenato, fregandosene da un momento all'altro di ogni logica e affidandosi al potere delle immagini regalandoci a mio parere tre sequenze indimenticabili: il viaggio notturno nel Taxi sovraffollato (Qualche ricordo della scena dell'incidente in Cuore Selvaggio, sempre di Lynch? Boh, sarà che sono fissato!), il repentino cambiamento di carattere, non voglio spoilerare, del sosia di Kitano, ed infine tutta la sequenza sull'immancabile spiaggia con tanto di esercito di polizia che sembra un insieme di statuine. Ma altre scene memorabili non mancano, pensiamo all'infinita sparatoria senza nemmeno un infortunio sotto il cielo stellato o al delirio nel club con sottofondo musica di DJ e tanta, lunga, estenuante danza.
Scusate se mi sono dilungato nel rimembrare le scene che mi hanno colpito ma secondo me solo così si può tentare di descrivere Takeshis', un film fuori da ogni convenzione e da ogni logica, un film che i produttori considerebbero un vero e proprio suicidio (Soprattutto dopo il successone di Zatoichi), un'odissea personale e senza limiti di un genio del cinema che può essere goduta appieno solo se ci si pone poche domande e ci si lascia trasportare dalle immagini. Mai visto un film così. Unico, genio puro. (Scusate, chi è che ha perso l'ispirazione? Kitano no di certo. Mah...)
Voto: 8,5
Manca Hisaishi ma è una colonna sonora di tutto rispetto, mai ingombrante e azzeccata, anzi, forse era proprio la scelta perfetta da fare.
Con un pò di logica in più si sarebbe fatto il balzo in avanti confezionando un vero e proprio capolavoro, diciamo che è un film da un lato riuscito visivamente ma decisamente sperimentale per il resto, io lo adoro comunque.
Veramente notevole, meno contemplativa e più propensa a dei virtuosismi, ciliegina sulla torta per questo delirio visivo.
Senza dubbio una delle migliori interpretazioni di Beat Takeshi, in bilico fra il cinico e disincantato Kitano star e la dolce malinconia del clown sfigato, un personaggio che mi ha colpito al cuore.
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