Regia di Henri Colpi vedi scheda film
Un amore perduto che si stempera nella poesia del ricordo.Il film narra di una proprietaria di un bar in Francia che a distanza di sedici anni dall'arresto di suo marito da parte dei tedeschi crede di riconoscerlo in un vagabondo in stato confusionale che vaga fuori del suo locale.L'emozione è fortissima ma subito dopo lascia il posto a una serie quasi interminabile di dubbi.Crede di riconoscerlo o forse si illude,cambiato nel fisico e prostrato nella mente,è molto diverso da quello che conosceva ma crede di rivedere qualcosa di familiare.E narra delle successive tappe di riavvicinamento tra i due,dello sforzo di lei di far ricordare lui,il tentativo di non essere più estranei come in realtà si sentono,un tentativo di fuggire dalla solitudine che attanaglia la donna ancora piacente.Per lui la solitudine non sembra un problema ma solo una triste abitudine coltivata in lunghi anni di vagabondaggio.Lei cerca di farlo entrare di nuovo della famiglia,ma non è così semplice.E'un film silenzioso,sussurrato quasi, che si affida alla poesia delle immagini e all'aria di struggente malinconia che lo pervade.A qualcuno potrà apparire anche programmaticamente votato al tentativo di commozione facile(il finale,il ballo tra i due)ma se ci si abbandona al flusso di sentimenti che attraversa il film tutto apparirà meno artificioso.Il finale in cui ad una certezza,a un rifiuto quasi inconsapevole di tutte le attenzioni di cui è oggetto,il vagabondo preferisce rintanarsi nel suo mondo libero e solitario è di bellezza assoluta:non risolve alcun dubbio ma rilancia in ambiguità.L'inverno ,la stagione sfavorevole ,lo farà tornare.Un ultimo appassionato,accorato appello affinchè la solitudine di Therese finisca,una volta per tutte.Da sottolineare una prova recitativa straordinaria della bravissima Alida Valli e anche quella dello straniato Georges Wilson ...
un film delicato e sommesso diretto con buona mano
straordinaria
un clochard poetico
non male
ok
ok
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