Regia di Manlio Scarpelli vedi scheda film
Sulla scia di altri film del periodo, tra i quali spicca "Detenuto in attesa di giudizio" di Nanni Loy con Alberto Sordi, anche il fratello del noto sceneggiatore Furio Scarpelli esordisce alla regia con una storia che pretende di indagare sulla malatissima giustizia italiana. Là s'era trattato di un banale errore giudiziario, qui invece siamo di fronte ad una vera e propria manovra politica, messa in atto da un giudice che si pretende integerrimo ma che in realtà è corrotto quanto gli altri. Chi ci va di mezzo è sempre e comunque l'ignaro cittadino. Nonostante che il discorso non vada troppo per il sottile e che i contorni della vicenda siano sbozzati con l'accetta, il film è ben recitato e qua e là emergono figure riuscite di patetici reietti della società e di miseri servitori dello Stato. Anzi, dello stato.
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