Regia di Hans-Christian Schmid vedi scheda film
I problemi psicologici di una ragazza posseduta dal demonio.
Film molto intenso, non tanto nella costruzione ma fondamentalmente nel contenuto. Ciò mostrato è quasi documentaristico, tipo seguire la vita di una ragazza in un qualche reality. Senza spettacolarizzazioni, senza scene patetiche di troppo, viene posta in essere la ricostruzione di un fatto di cronaca oscuro e dagli aspetti controversi, contraddittori qualsiasi sia il punto di vista, qualsiasi sia la nostra convinzione riguardo i problemi della protagonista.
Le immagini, bellissime, più importanti di qualsiasi spiegazione o sequenza, sono anche significative a livelli tanto profondi ed insondabili che sembra quasi di doversele vedere e rivedere all’infinito, come ci fosse sempre sotto qualcosa, qualcosa sotto la solitudine della protagonista, qualcosa sotto il suo bisogno di sfogarsi, qualcosa sotto il suo malessere, qualcosa sotto l’ambigua serenità dimostrata nell’enigmatico finale, qualcosa sotto le scene amorose col proprio fidanzato.
Lavoro registico straordinario, non solo impersonale ma anche, paradossalmente, carico di sentimento. Particolarmente brava è anche la protagonista, un buon film sorretto da due spalle tanto forti da renderlo straordinario, non solo interpreta bensì trasmette anche un significato conturbante a tutte le drammatiche fasi della vicenda, si sta dalla sua parte e alla fine si resta spiazzati assieme a lei.
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