Regia di Hans-Christian Schmid vedi scheda film
Anni '70. In una piccola cittadina della Germania del Sud la 21enne Micaela cresce in una famiglia profondamente religiosa. Il padre è gentile e premuroso, la madre fredda e distante. Micaela ha un problema, i medici sentenziano: epilessia. Ma lei sente, nel suo corpo, voci sinistre, e la sua spiritualità ben presto si scontra con i demoni da cui è convinta di essere posseduta. Le cose paiono cambiare quando la ragazza si trasferisce a Tubinga, per frequentare l'università. Per strada si sente l'odore e si scorgono i colori del post-sessantotto, vengono consumati i primi baci, le prime canne, le ineluttabili trasgressioni. Ma è solo un malinteso. Quelle voci ritornano, più inquietanti e incessanti che mai. E per Micaela si prospetta il buio. Siamo dalle parti dell'Esorcista (molto vicino a questo film più di quanto appaia d'acchito) e il fatto è realmente accaduto. Il regista Hans-Christian Schmid usa uno stile asciutto, e si affida principalmente a un gruppo di attori davvero di prim'ordine. A cominciare dalla straordinaria protagonista, Sandra Hüller, considerata una delle attrici più talentuose di Germania, già apprezzata in teatro nei panni shakespeariani di Giulietta e in quelli di Medea, al debutto assoluto sul grande schermo, e giustamente premiata con l'Orso d'Argento al Festival di Berlino 2006. Di notevole spessore anche Karl Klinger, nel ruolo del padre. Un'opera che turba nel suo silenzioso progredire. E che ha il coraggio di affrontare il Male come uno Scorsese che ha visto meno film.
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