Regia di Hans-Christian Schmid vedi scheda film
Contrariamente a quanto scrisse a suo tempo l'ex direttore di Film.tv cartaceo Aldo Fittante penso che le analogie di 'Requiem' con 'L'esorcista' di William Friedkin si fermino in sede di soggetto.
Il film di Hans Christian Schmid racconta le tragiche vidende che videro protagonista la giovane Anneliese Michel, che morì in Germania nel 1976 mentre erano in corso degli esorcismi da parte di due sacerdoti, uno giovane e uno più anziano.
Lo stile dell'autore tedesco appare quanto di più lontano dal classico dell'orrore americano sulle possessioni demoniache, poiché la messa in scena è scarna, priva di ricorso ad effetti speciali e anche la direzione degli attori è improntata più sulla sottrazione che su uno stile concitato.
Nonostante questi fattori, la pellicola è anche più sottilmente angosciante del modello e si avvale della sensazionale e sofferta prova della giovane Sandra Huller - premiata con l'Orso d'argento a Berlino nel 2006 - nei panni della ragazza al centro della triste storia.
I punti deboli, a mio avviso, stanno in primo luogo nello sviluppo dello script nella parte finale, dato che sarebbe stato interessante vedere le ultime fasi della vita della ragazza, mentre la storia si tronca ed è spiegata da una didascalia e, in secondo luogo, nel disegno dei personaggi dei due sacerdoti.
Penso che attraverso lo script di Bernd Lange, dove un prete, quello anziano, più riluttante, non crede alla spiegazione diabolica della patologia della ragazza e l'altro invece si, Schmid abbia voluto allo stesso tempo criticare ma anche in parte assolvere il mondo ecclesiastico che si occupò del caso.
Questo fa un po' a pugni con quanto mostrato in precedenza, cioè al clima oppressivo in cui viveva la giovane, e quindi una maggiore chiarezza a livello di idee avrebbe giovato al suo notevole lavoro in fase di regia.
Voto: 7.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta