Regia di Emidio Greco vedi scheda film
E' un gran film, poco da obiettare. Il ritmo è forse troppo lento (i primi trenta minuti scorrono senza nemmeno una parola, scanditi solo dal suono dei passi del protagonista) e la trama cervellotica ma è tutta l'atmosfera ad essere algida ed essenziale e questo appare frutto di una scelta deliberata del regista tesa probabilmente ad esaltare le caratteristiche stesse del luogo (la location dovrebbe essere Malta) che sono poi parte integrante della trama. I personaggi sono infatti soggetti ignari di un servizio fotografico atto ad alimentare le enormi potenzialità della macchina di Morel. Le metafore si sprecano, l'eterna giovinezza cristallizzata nei quadri e nella memoria, diventa luogo vivo e pulsante di emozioni; il richiamo al Dorian Gray di Wilde è abbastanza immediato ed evocativo ma va oltre, assimilando in sè anche una concezione più dinamica e sfaccettata. Il naufrago, infatti, decide di sovrapporre le immagini creando un fotomontaggio surreale e metafisico di grande impatto ma accorgendosi ben presto di non aver prestato la giusta attenzione alle parole dei protagonisti che avevano preavvisato l'inevitabile finale. Film intelligente, originale e con una colonna sonora semplicemente stupenda (firmata Piovani). Consigliato decisamente ma ribadisco il disclaimer: il ritmo è tutt'altro che elevato.
Bellissima.
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