Regia di Alain Payet vedi scheda film
Uno dei quattro nazi francesi diretti da Alain Payet, di bassa caratura ma non troppo distante dai predecessori italiani. Monica Swinn non ha il carisma dell'attrice principale ma la presenza di Claudine Beccarie risolleva in parte le sorti del film.
Berlino, 1941. La cantante Ingrid (Monica Swinn) è a capo di un gruppo di ragazze ariane che volontariamente si offrono per ad allietare il viaggio su un treno "bordello" (a vapore), riservato ai soldati tedeschi. Il tutto fa parte di un progetto militare dello Sturmbannführer Otto Kramer, avente come finalità quella di mantenere alto il morale dei valorosi combattenti. Durante il viaggio, il treno subisce un'aggressione da parte dei partigiani quindi i militari vengono poi abbattuti dagli americani.
"Noi promettiamo piacere a tutti voi..." (Ingrid)
SS - Il treno del piacere: fotobusta
Sulla scia dei nazi italiani Alain Payet (qui dietro lo pseudonimo di James Gartner) tra il 1977 e il 1978 dirige tre film, tra le rare pellicole non hard in suo curriculum: SS - Il treno del piacere (Captive women 5) e Perversion (Nathalie: escape from hell), brutte copie di Ilsa, la belva delle SS con protagoniste principali - rispettivamente - Malisa Longo, Monica Swinn e Patrizia Gori. Segue La calda bestia di Spilberg, ambientato in una non meglio definita località nella quale regna sempre una dittatura (di nuovo sono presenti Malisa Longo e Patrizia Gori). Il primo film del filone è però Fraulein Kitty (Elsa fraulin SS aka Captive women 4), l'unico attribuito all regia di Patrice Rhomm. Tutto questo per dire che SS - Il treno del piacere per essere meglio inquadrato, va inserito in questo lotto.
SS - Il treno del piacere: (a destra) Claudine Beccarie
Si tratta di un film girato in massima economia e in tempi brevi, ma per quanto poco riuscito non si discosta dalla media dei titoli anche italiani. L'erotismo è molto contenuto a dispetto del curriculum di Payet ed è sostanzialmente rappresentato da Claudine Beccarie - nei panni di Rita - attrice di film a luce rossa in cerca di riscatto dopo avere abbandonato l'Italia (ved. recensione di Exhibition): è lei che subisce punizione prima da Ingrid, poi da un ufficiale che la "cavalca" e quindi dai partigiani che la sculacciano davanti alle colleghe. Anche se l'unica scena erotica si limita ad un amplesso della Beccarie, simulato in mezzo al carbone. Tutto sommato può anche intrattenere a patto di accettare il tutto come un esercizio di bassa exploitation che fa ricorso a scene d'archivio di guerra, con carri armati e a un twist finale a dir poco surreale (il veloce adattamento delle "ariane" ai militari americani).
SS - Il treno del piacere: scena
"Se Dio esiste, dovrà chiedermi scusa." (Scritta apparsa su un muro di Auschwitz)
F.P. 26/04/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 107'55")
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