Espandi menu
cerca
Lo strano ricatto di una ragazza perbene

Regia di Paolo Solvay vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mm40

mm40

Iscritto dal 30 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 164
  • Post 16
  • Recensioni 11104
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Lo strano ricatto di una ragazza perbene

di mm40
2 stelle

Babel, figlia di un facoltoso imprenditore, decide di inscenare il suo rapimento per estorcere al padre un po’ di soldi. Ma nel gruppetto di pseudo-rapitori molto presto nascono dissidi, rancori e violenze.

Scritto e diretto da Luigi Batzella, che sfrutta l’usuale pseudonimo Paolo Solvay, Lo strano ricatto di una ragazza per bene è un bizzarro thriller post-sessantottino ampiamente fuori tempo massimo (siamo nel 1974), che mette in scena il disagio psicologico della gioventù contestatrice alle prese con l’eterno dilemma rappresentato dal vivere seguendo l’istinto soggettivo edonistico oppure chinando la testa e aderendo ai ben codificati ruoli sociali. Perché scegliere, in fondo, quando si può avere sia l’eredità paterna che lo sballo spensierato? I giovani protagonisti di questa pellicola non fanno una gran bella figura, certo, ma Batzella è pur sempre del 1924 e, giunto ormai al mezzo secolo di vita, comprensibilmente non dimostra molta benevolenza verso le giovani generazioni; ma nemmeno i genitori, a conti fatti, sembrano brillare per simpatia e intelligenza. Al di là di queste considerazioni piuttosto banali, la pellicola è un discreto esempio di cinema di serie Z dell’epoca, tutto buona volontà e arte di arrangiarsi, nel quale il mestiere (mediamente non eccelso, va detto) del regista e dei suoi interpreti non riesce comunque a risollevare le sorti del prodotto. Va chiarito che qualsiasi pretesa di indagine sociologica naufraga immediatamente sotto al peso delle numerose sequenze di nudo piuttosto superflue ai fini della trama. Nel cast: Brigitte Skay, Rosalba Neri, Benjamin Lev, Umberto Raho, Nuccia Cardinali, Claudio Giorgi, Darla Abrem. Se qualcosa di valido c’è nel complesso del lavoro, in definitiva, è il ritmo, forse anche per la durata limitata (un’ottantina di minuti scarsa); il finale a sorpresa è apprezzabile, ma certo non si tratta di un colpo di genio inaspettato. 2,5/10.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati