Regia di Giulio Paradisi vedi scheda film
"THE MOUNT EVEREST OF INSANE 70'S ITALIAN MOVIES" e la virgolettatura è d'obbligo. poi si può dire tutto di tutto, ma che sia l'apice o l'abisso di qualcosa, proprio no. che sia folle questo film di paradisi-assonitis non v'è dubbio. con un prologo ambientato in una dimensione spazio temporale parallela dove un vecchio saggio incontra una sottile figura nera incappucciata che viene da chissà dove(salendo delle scale e si vede, ma anche qui sta il bello, altrimenti come farebbe ad ambire al titolo di cui in apertura!!!), e quindi in una serra dove un FRANCO NERO in versione figlio dei fiori-apparizionecameo, racconta l'epica di Satin(o come diavolo s'intendeva scriverlo) un'entità sovrannaturale e malefica che ha il vezzo di incarnarsi in un abitante di un pianeta qualsiasi e distruggerlo. siamo nel 1978 e quindi si parla di possessione, ma anche di invasioni e rapimenti alieni. non possono mancare gli intrighi di loschi e potenti individui terrestri asserviti all'entità maligna che tramano contro l'umanità e tanto per gradire una bella bambinella adolescente bionda con occhi azzurri e tanto stronza quanto spinta a delinquere dal demone interspaziale SATIN. il film visto come film non è peggio di tanta paccottiglia che si dichiarava invece di serie A. gli effetti speciali non sono disprezzabili e le musiche di micalizzi quando non si fanno prepotentemente dance-funky, sono suggestive e si sposano bene con le luci danzanti nel cielo orchestrate da un rilassato JOHN HUSTON che tenta di aprire una porta cosmica sul tetto di un grattacielo. gli attori non danno l'idea di essere lì solo per prendere l'assegno e sono tutti almeno ben disposti a stare sopra la soglia del minimo sindacale. a cominciare appunto da HUSTON, grande saggio difensore delle umane sorti in rassegnata prestazione da consapevole fine carriera. Mel Ferrer laido asservito al male supremo, Shelley Winters guardiana-guerriera, Glenn Ford poliziotto sgomento dalla malvagità dell'infanta e Sam Peckinpah ex marito tutto in contro luce per passare il più inosservato possibile, completano il cast di super stelle imprestate alla serie B. Lance Henriksen rifà John Cassavetes in ROSEMARY'S BABY e le ben presto riconsegnate all'oblio Joanne Nail e Paige Conner se la destreggiano discretamente nel ruolo della perseguitata e della novella LINDA BLAIR-REAGAN alla quale tra l'altro somiglia tantissimo. in fin dei conti sia la serie A che la serie B, ma anche la serie Z, hanno fatto sia di meglio che di peggio. una volta appurati i pregi e i difetti dell'oggetto film, gli si possono aggiungere dei paper-clip quali onesto e discreto manufatto vintage fin'ora piuttosto irripetibile.
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