Regia di Michael Powell vedi scheda film
Buon film, com'è sempre da aspettarsi da Powell & Pressburger. In questo caso, il primo dirige e il secondo "solo" sceneggia. Come in una moltiplicazione, però, il posto dei fattori non fa cambiare il prodotto. La pellicola coniuga bene dramma, avventura, guerra, politica, fede. Si potrebbe anche aggiungere propaganda, ma non lo faccio per la connotazione negativa che di solito ha questo termine. Il risultato è un film avvincente e scorrevole, che gode un equilibrio oggi sempre più raro. Pur essendo un film antinazista, lo è in modo genuino e sincero, ed evita la retorica sempre in agguato nei film americani contro il nazismo. Persino lo sfogo del capo della comunità (Anton Walbrook) riesce a fare lo slalom tra i paletti delle frasi ad effetto e gli appelli da comizio di piazza. Tra l'altro, il monologo antinazista dello stesso attore verrà ripetuto similmente in "Duello a Berlino". Il messaggio, anziché spiattellato a parole, viene comunicato efficacemente da situazioni e comportamenti dei personaggi. Gli stessi nazisti infiltrati, ad es., vengono accolti benevolmente ed ospitati da diversi ignari canadesi, mentre loro contraccambiano rapinando, picchiando e sparando ai benefattori. La loro ottusità e crudeltà è ancora più evidente per come si comportano nella comunità cristiana che li ospita. E' interessante il discorso, sviluppato in più passi, di come il nazismo si sia nutrito della passività di molti, che ha lasciato gioco libero al fanatismo di pochi. Per passività si intende anche chi si è iscritto al partito per non essere tagliato fuori nella società e nel mondo del lavoro, ma nel suo cuore era contrario (come uno del drappello di invasori).
C'è anche qualche momento di ironia e quasi di umorismo, come alla fine con il nazista messo alle strette e rimasto in mutande.
Il doppiaggio è recente e "sindacale", ma il film vale sicuramente la pena di essere visto. Per qualche ragione misteriosa la circolazione dei film di Powell & Pressburger ha come il freno a mano tirato, ma molto raramente quelli che li vedono ne restano delusi. Superfluo dire: riscopriamoli.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta