Regia di Stephen Weeks vedi scheda film
Discreta trasposizione del classico di Louis Stevenson, affidata allo specialista Christopher Lee e al sempre bravo Cushing.
mia più grossa curiosità: perché chiamare il protagonista Marlowe al posto di Jekyll? La risposta che mi sono dato è che si volesse segnare un piccolo solco di distacco dall'opera di Louis Stevenson, ch'eppure è citata (ovviamente) come ispiratrice della pellicola.
Qualche differenza in effetti c'è ed è significativa: la più importante è che, a differenza di altre trasposizioni e persino del testo letterario, questo Mr. Hyde non è puro male, non subito. È una creatura ibrida, capace di commuoversi, di provare senso di colpa. Così come Jekyll non è puro bene, la metafora del mostro che alberga dentro ognuno diviene così più elaborata e sfaccettata. Quest'unica considerazione, però, non è sufficiente da sola a dare una propria identità al film che resta piuttosto prevedibile e si salva soprattutto per la presenza di due giganti come Lee e Cushing.
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