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Thriller - A Cruel Picture

Regia di Bo Arne Vibenius vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Thriller - A Cruel Picture

di undying
3 stelle

A dispetto del titolo, il thriller sta da tutt'altra parte. Non certo in questa singolare porcata svedese, diventata celebre perchè omaggiata e rivalutata da Quentin Tarantino, evidentemente in un momento in cui era a corto di spirito obiettivo. Si segnala solo per la presenza della futura giornalista (nella realtà) dalla... "bocca di velluto".

 

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A seguito di un'aggressione subita da bambina, da parte di un barbone che le fece violenza sessuale, Madeleine (Christina Lindberg) ha perso la parola, restando muta. Un pomeriggio, lasciando la fattoria per andare in città, Madeleine perde l'autobus ma trova nell'educato Tony (Heinz Hopf), un inaspettato passaggio. In realtà l'uomo gestisce un giro di prostituzione, procacciandosi le vittime con l'aiuto di un compiacente medico che, tramite un trattamento a base di eroina, riduce le giovani ragazze in uno stato di dipendenza. È quello che accade anche a Madeleine, costretta a firmare una lettera di disprezzo verso i genitori, per motivare una fittizia fuga da casa. Madeleine, al primo appuntamento di sesso mercenario, reagisce graffiando il volto del cliente, scatenando così l'ira di Tony che, per punizione, le trafigge un occhio. Costretta a portare una benda, pertanto soprannominata la "Pirata", Madeleine subisce umilianti maltrattamenti anche da parte dei perversi avventori. Finché apprende che i genitori, a seguito della (falsa) lettera ricevuta, si sono tolti la vita avvelenandosi. Quando impara che anche Sally -unica amica costretta sempre da Tony alla squallida vita di tossicodipendente- è stata uccisa, Medeleine sfruttando la disponibilità di tempo nel lunedì (giorno settimanale di riposo), si addestra alle arti marziali, alla guida e al tiro a segno con fucile. Non ci mette molto a raggiungere un'ottima preparazione, quindi si dirige a casa di un cliente, sparandogli a bruciapelo in testa e nel petto. È solo il primo a pagare il conto dei maltrattamenti subiti, perchè Madeleine intende fare giustizia... a suo modo.

 

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Thriller - A cruel picture: Christina Lindberg

 

Strano soggetto questo Alex Fridolinski -pare che il nome d'arte sia Bo Arne Vibenius (o forse viceversa)- in precedenza autore di un innocuo film per famiglie dal titolo Hur Marie träffade Fredrik (1969): una cosa che, solo a leggerne la trama, mette la pelle d'oca per quanto dev'essere demenziale. Non che questo Thriller - A cruel (ma per piacere!) picture possa vantare miglior giudizio, al di là che Tarantino se ne sia fatto promotore (omaggiandolo nel personaggio con occhio bendato, interpretato da Daryl Hannah in Kill Bill). Qui, il buon cineasta ipercitazionista, si fa avvocato di una causa persa.  Perchè Fridolinski (o Vibenius per quel che importa) dimostra di non saper scrivere (sua la sceneggiatura) né tanto meno dirigere un film. Thriller è, tra l'altro, montato malissimo, con una parte centrale ripetitiva e noiosa, avvilente per via di almeno cinque inserti porno girati da cane (che proprio nulla ci stanno a dire) e una sequenza di eye violence che -tristemente- pare essere stata realizzata infierendo sul cadavere di una donna morta suicida (cifrare Nocturno n. 202 pag. 94 - Ottobre 2019).

 

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Thriller - A cruel picture: Christina Lindberg 

 

Non si può poi non segnalare il diffuso clima di freddezza morale che pervade l'intera narrazione ma, soprattutto, il patetico cattivo gusto che si manifesta in ogni settore: dalla sgraziata "metallica" e scomposta soundtrack, all'uso di zoom e soggettive traballanti; da effetti splatter caserecci (le vittime uccise a fucilate sputano boccate di succo di frutta o pomodoro), ad un abuso del ralenty che dilata all'inverosimile le ridicole scene pirotecniche di auto in corsa e in esplosione (causa tamponamento!), nonché gli attori colpiti dalle pallottole e quindi, letteralmente, in volo a fare smorfie di sorpresa e dolore. E si potrebbe andare avanti ancora a lungo, ma senza aggiungere nulla di più significativo, senonché un elogio sincero lo merita la splendida Christina Lindberg, a suo modo brava nel rendere credibile il personaggio in metamorfosi (da agnello a belva feroce), vittima di tante ingiustizie e temporalmente poco lontano a cambiare ulteriormente maschera, passando cioè da quella di vendicatrice dall'occhio bendato a ninfomane con bocca di velluto...

 

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Thriller - A cruel picture: Christina Lindberg

 

Gli inserti hard

Come i cavoli a merenda, ci stanno le scene hard in un film drammatico di questo tipo. Eppure Vibenius, ad un certo punto, insiste nel proporre rozzi close up girati da anonime controfigure, delle quali ci è dato vedere solo le ineleganti (e qui piuttosto sgradevoli) parti intime. Gli inserti, molto mal realizzati, si riferiscono a momenti di prostituzione cui è costretta Madeline (Christina Lindberg, come già scritto controfigurata).

 

- 36': prima sequenza di penetrazione (in dettaglio a schermo pieno) della durata di circa 10/15 secondi.

- 52'40" / 56': un membro penetra senza fatica una vagina devastata.

- 55'40": dettaglio del sesso femminile.

- da 57'10" a 57'40": la scena più lunga, che si chiude con una fiacca eiaculazione.

 

"L’odio è cieco, la collera sorda, e colui che vi mesce la vendetta, corre pericolo di bere una bevanda amara." (Alexandre Dumas)

 

 

F.P. 18/10/2019 - Versione visionata in lingua svedese (durata: 106'45")

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