Regia di Don Siegel vedi scheda film
Prototipo di remakes ufficiali e non, "L'invasione degli ultracorpi" sollevò discussioni per anni, frutto di visioni opposte del significato della pellicola:per anni la maggioranza indicava il film come un'ottima pellicola viziata dal maccartismo e dal "pericolo rosso", considerando i baccelli alieni come il comunismo che rende tutti uguali e invade la società americana, mentre più recentemente, dato che Siegel non era un cineasta di destra, si è parlato al contrario del rischio di un pensiero omologato che annulla ogni apertura e rafforza l'ottusa concezione dell' "american way of life" stagnante in molto cinema degli anni Cinquanta. Sia quel che sia, colpisce a tutt'oggi la maestria dell'autore di "Fuga da Alcatraz" nel gestire un ritmo notevole, la capacità di spedire lo spettatore dentro la storia in breve tempo, e la tensione crescente che il protagonista Kevin McCarthy( forse il cognome ha sostenuto le prime tesi di cui si parlava prima...) sente dentro sè e "passa" al pubblico. Il cambio di finale, dal drammatico avvertimento agli spettatori al troppo repentino accertamento della fondatezza del racconto dello spiritato protagonista,in effetti, spreca un pò dell'eccellente lavoro fatto fino a quel momento. Però che stile, che vigore, in questa pellicola di fantascienza così moderna e lungimirante.
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