Regia di Don Siegel vedi scheda film
La più suggestiva ed inquietante invasione aliena della storia del cinema per quello che probabilmente rimane il capolavoro assoluto della fantascienza anni Cinquanta: teso, asciutto, impeccabile nella sua perfezione formale e nel rigore stilistico della messinscena (magnifica fotografia di Ellsworth Fredericks), incalzante nel ritmo e nella costruzione della suspense e carico di atmosfere oscure e angoscianti che trasfigurano la paura per l'ignoto nella paranoia e nell'ambiguità. La mano di Siegel governa con sapienza lo script, tratto da Daniel Mainwaring da un romanzo di Jack Finney (con alcune battute dei dialoghi modificate da Sam Peckinpah, che ha anche un breve cameo), conducendolo con maestria fino ai limiti più estremi ed emozionanti della tensione narrativa. L'ottimistico finale imposto dalla produzione verrà abolito nei successivi remake del film girati da Philip Kaufman e Abel Ferrara.
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