Regia di Joseph Zito vedi scheda film
Cuba ed Unione Sovietica infiltrano uomini e mezzi in Florida con l'intento di destabilizzare l'area facendo leva sul terrorismo e sui contrasti etnici latenti nella società americana, il tutto per preparare il terreno all'invasione militare degli Stati Uniti d'America.
La più grande paura del cittadino a stelle e strisce vissuto durante la Guerra fredda diventa realtà e viene lasciata nelle mani ruvide e pesanti di Chuck Norris (Carlos Ray Norris) ed alla spregiudicatezza di Manahem Golan e Yoram Globus, i capi della Cannon. Il risultato è patriottismo yankee all'ennesima potenza, condito da retorica esplosiva allo stato puro. Bisogna solo decidere che approccio avere nei confronti della pellicola. Se si cerca razionalità, coerenza ed interpreti degni di essere chiamati attori, allora ci si deve astenere dalla visione di questo film; difficilmente si supererebbero i titoli di testa. Se si è disposti, invece, a mettere il cervello in folle, allora si è di fronte al non plus ultra... la summa della dottrina reganiana, che negli anni '80 combatteva la guerra contro "l'Impero del male" anche nelle sale cinematografiche. Violento, razzista, politicamente scorretto, tremendamente rumoroso e pirotecnico, è un lungometraggio mediocre ma tecnicamente ben fatto, anche grazie ad un cospicuo budget messo a disposizione dalla produzione. Più difficile catalogarne il genere, perché più che guerra o fantapolitica, sembra fantascienza, dove Norris, espressivo come un paracarro senza catarifrangenti, è come Superman con la barba e senza costume. Il suo personaggio, Matt Hunter, vive in una stamberga nelle Everglades in Florida, tra alligatori ed armadilli: è un ex agente speciale, il migliore, ritiratosi in polemica per i metodi troppo morbidi che la legge riservava ai terroristi che andava a stanare. Lo pregano di tornare dandogli carta bianca e lui, da solo, fa tabula rasa e salva la Patria. Gli sparano addosso raffiche di mitra e non lo centrano mai; neppure un graffio. Lui, spara cinque colpi ed uccide otto persone. Mikhail Rostov (interpretato da Richard Lynch), il russo cattivo che ha pianificato quest'assurdo piano di invadere gli U.S.A., lo conosce bene e ne è terrorizzato; è il suo incubo notturno, lo vede come l'Uomo nero, ed è convinto che, con Hunter vivo, l'operazione non possa riuscire. Col senno di poi, avrebbe avuto ragione.
Pazzeschi gli ultimi venti minuti del film: non si recita, si spara e basta!
Musiche di Jay Chattaway.
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