Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Eastwood dopo un dittico di film come Mystic River e Million Dollar Baby torna alla carica con questo ottimo film - e con il suo "fratello" Letters from Iwo Jima -.
Un film molto bello,dove la regia del grande autore americano - forse l'ultimo? -ha una forza enorme e dove la fotografia di Tom Stern disegna immagini di un gusto estremo e sempre piu' raro.
Classicista piu' che classico,questo film parla della guerra,degli eroi - anzi dei non eroi.. -,dell'America e di ogni cosa che uno Stato rappresenta.
Clint non crede piu' alle leggende,e decide di far si che il suo cinema esprima tale idea,con forza e con attaccamento agli uomini morti,non per la patria,non per denaro,ma solo per salvare i propri amici e compagni.
La pellicola e ' scandita in forma di flashback continui ed e' montata in modo egregio - cosi' come egregie sono le musiche del sempre piu' bravo...Eastwood! -,mai confusionario e sempre attento a non spezzare ne' il ritmo ne' il pathos.
Nessun eroe reale,ma molti immaginari ,sia per il popolo che ne ha bisogno per sentirsi piu' patriottico - ed anche l'attacco al capitalismo della guerra e' forte ma mai manicheo - sia per gli eroi stessi che hanno bisogno di sentirsi "normali" - non a caso i sopravvissuti vedono nei caduti loro amici i veri eroi di Iwo Jima -.
Inoltre il film descrive ferocemente e senza mezzi termini un America di meta' anni '40 razzista,retrograda,buzzurra e piena zeppa di politici che si danno delle arie e con militari che decidono sulla pelle dei giovani,senza mai essere davvero consapevoli - per inettitudine e stupidita' - del danno che procurano o di chi si trovano davanti .
Bravissimi tutti gli attori che danno ai propri personaggi uno spessore notevole e davvero ottimo il trattamento dato al pellerossa Ira sia in fase di sceneggiatura che come recitazione.
Insomma,Eastwood conferma il suo talento innato e sia nelle scene piu' intimiste ,che in quelle di guerra - dove c'e' tanta polvere e sangue... -lascia il segno.
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