Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
normalmente non mi piacciono i film sulla guerra. troppi morti veri. senza dubbio però ci sono dei bei film di guerra e su guerre e il film del grande eastwood è uno di questi. lo sbarco su iwo jima e lo scatto della famosissima foto dei marines che la issano. il tour promozionale di tre dei 6 marines sopravvissuti e prontamente spediti a casa per chiedere soldi alla nazione $dollarata. c'è una scena che mi ha colpito, forse perchè una delle prime, forse... a sbarco avvenuto sull'isola, una pattuglia si alwza allo scoperto e avanza circospetta. l'isola pare deserta, ma i giapponesi ci sono e ben nascosti cominciano ad approntarsi per il massacro. quando cominciano ad aprire il fuoco, di fronte alla telecamera una fila di ragazzi cade morta. come se si giocasse a buttar giù le anatrelle al tiro a segno al lunapark. altri ragazzi si alzano e avanzano e cadono. quanto tempo, amore e sacrificio e così poco per porre fine a tutto. a casa le madri piangono e intanto assistiamo all'organizzazione del tour dei tre marines con la testa ancora nella guerra. sapere chi ha issato la bandiera, le medaglie, le onorificenze ma in fretta perchè la guerra non è ancora finita e tanto meno vinta. dei tre uno è nativo americano e se all'inizio addirittura gli viene detto che solo lui è un vero e puro americano, più il tour avanza, più lui si ubriaca e più viene fuori la natura degli uomini, ai quali non frega un cazzo dei nativi e "ma doveva proprio essere uno sporco indiano ad issare la bandiera", quando comincia a creare problemi. problemi dovuti al bere, dovuti alla pagliacciata che è costretto a fare, dovuti agli shock della guerra, dovuti alla perdita di compagni, amici, soldati.e tutto per tornare in guerra, riuscire a tornare vivo negli states e ricominciare la sua vita di emarginato di nativo. è un film fatto di barelle che passano, di flebo impiccati via la calcio del fucile, di attese nelle buche, di marce sulla collina a mettere la bandiera, a mettere la linea telefonica, a togliere la prima bandiera perchè un burocrate la vuole da appendere in salotto, a rimettere una seconda bandiera. di una nazione che piange i figli morti, che saluta i ritorna(n)ti, che spera, che vuole sperare, che prega dio e la bandiera sia che svolazzi fuori di una casa e venga consegnata fatta su come rimpiazzo di un ragazzo fatto a pezzi in guerra. eastwood ci dice di una guerra combattuta dai padri dove a migliaia sono morti. di eventi che una volta finiti dovrebbero ammonire l'umano essere dal non ripetere tali errori. un gran film con scene spettacolari riprese dall'alto che ricordano l'approntarsi di una guerra combattuta nel signore degli anelli di tolkien. una fotografia vecchia che cala sul viso degli attori ammantandoli di un dolore cosmico che non potrà cancellarsi del tutto mai.
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