Regia di Brunello Rondi vedi scheda film
Brunello Rondi ha scritto La dolce vita, 8 e 1/2, Europa 51, film minori per Blasetti (Altri tempi) e De Sica (Amanti): basterebbe ciò per considerarlo un grande del cinema italiano, se non mondiale, di tutti i tempi. Eppure si è dedicato, da regista, ad una serie di lavori (se si eccettuano gli esordi) a dir poco imbarazzanti, fra i quali questo Velluto nero è forse uno dei più noti - nel suo essere comunque un prodotto piuttosto di nicchia - perchè appartiene alla saga erotica/esotica degli Emanuelle. Che dire? Sesso patinato, scene di amore saffico, tette e ancora tette, un punto di vista fallocentrico dell'universo ed una trama quantomeno sgangherata (diciamo pure pretestuosa: ciò che interessa qui è mostrare le grazie delle protagoniste e creare prurigini negli spettatori). Inutile sottolineare che la sceneggiatura è interamente opera di Rondi: lo sconforto è già sufficiente. 2/10.
Avventure in salsa erotica (anche sul versante lesbo) per un fotografo, una coppia di modelle ed un hippy ipnotizzatore.
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