Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Scambiato per un'altra persona mentre si trova nella hall di un albergo di lusso di New York, il pubblicitario Roger Tornhill viene rapito e condotto all'interno di una villa. Qui Tornhill subisce un interrogatorio, ma non può fornire alcuna risposta, non essendo la persona che i rapitori credono. Costoro, pertanto, tentano di ucciderlo inscenando un incidente causato dalla guida in stato di ebbrezza. Non riescono, e scatenano la reazione di Tornhill, il quale, avendo compreso di essere finito in una macchinazione oscura e complessa, da fuggiasco si trasforma in inseguitore, con lo scopo di riappropriarsi della propria vita e, incidentalmente, proteggere la bella Eva, conosciuta a bordo di un treno e non estranea a chi l'ha incastrato. Esemplare film di spionaggio diretto da Alfred Hitchcock ed interpretato da Cary Grant, nel ruolo del protagonista Tornhill. Uomo volitivo dalle mille risorse, scaltro ma onesto, l'agente pubblicitario ha la vita sconvolta dallo scambio di persona. Man mano che s'addentra nella vicenda, complica la propria situazione. Costretto a difendersi da un "castello" di accuse sempre più grande, comprende che solo facendo chiarezza sull'identità dei suoi misteriosi rapitori, può ottenere riabilitazione giustizia. Pertanto sceglie dapprima di rintracciare l'uomo per il quale è stato scambiato; poi, appresa una parte di verità, agisce per mandare a monte i piani di un gruppo di spie e salvare Eva, una donna fortemente coinvolta nella vicenda, di cui si è, ricambiato, innamorato. Il film è ambientato nell'ambiguo mondo dello spionaggio, nel quale nulla è come sembra. Le identità ed i ruoli dei personaggi sono incerti, uno di essi, addirittura, è inesistente. I rapporti tra i combattenti di questa guerra "sotto traccia" non sono ben definiti; si ha l'impressione di poter conoscere solo una parte di un complesso meccanismo, che in questa storia, complice l'assenza di riferimenti, ideologici o d'altro genere, all'attualità dell'epoca, pare quasi autoreferenziale. Probabilmente, a questa ricostruzione si sono ispirati molti autori per le loro sceneggiature; viene in mente, tra i tanti, Sam Peckinpah, con "Killer Elite". Il ritmo è sostenuto e ben cadenzato; pur rimanendo entro i canoni del genere spionaggio, il film è ricco di azione - notevoli le sequenze dell'inseguimento con l'aereoplano e lo scontro sul Monte Rushmore - e non mancano situazioni tipiche di una commedia - esempio, la fuga dalla sala d'aste - tenute in piedi dallo spirito di Cary Grant. Infine, c'è la storia d'amore tra il protagonista ed Eva, la cui evoluzione è il "parametro fuori controllo" in grado di alterare le rigide logiche del mondo dello spie. La, solo in apparenza, "femme fatale" è ben interpretata da Eva Marie Saint. Le ambientazioni del film mostrano un'America benestante, dinamica, lanciata sulla via del progresso e della ricchezza. Una storia coinvolgente ed un impianto ancora attuale per scelte narrative e caratterizzazioni dei personaggi rendono questo film, ad oltre sessant'anni dalla uscita, assolutamente degno di visione.
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