Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
A detta di molti è questo il vero capolavoro di Alfred Hitchcock. Ed è abbastanza facile capire il perchè di un'affermazione tanto importante: in centotrenta minuti di pellicola la tensione non si abbassa nemmeno per un secondo, le scene memorabili si sprecano (almeno due celeberrime: l'inseguimento aereo-uomo nel deserto e la scalata delle facce dei presidenti, ma anche la scena dell'asta, la chiusura del film - e della storia d'amore - con il treno che entra in galleria, o la sequenza di Grant che penetra nel villino di montagna...), il protagonista è formidabile, l'intreccio pressochè perfetto. E la mano di Hitchcock è sempre fantasiosa, coinvolgente, superba. Ansia, introspezione, scambio di identità, omicidio, fuga, storia d'amore, momenti comici (la madre di Grant), sangue, inseguimenti, misteri: cosa manca a questo film?
Modesto pubblicitario viene scambiato per agente segreto, condotto in una villa e, rifiutandosi di confessare ciò che non sa, viene fatto ubriacare a forza e lanciato su un'auto verso un burrone. Riesce a salvarsi, ma nè la polizia, nè parenti e conoscenti vogliono credergli. Il problema peggiora quando rintraccia il proprietario della villa che fa appena in tempo a dichiararsi ignaro di tutto per poi essere accoltellato alle spalle: i sospetti d'omicidio ricadono ovviamente sul pubblicitario. L'uomo comincia una travagliata e vorticosa fuga, durante la quale conosce un'affascinante ragazza (che è in realtà una spia messagli contro dai suoi 'nemici') e, scampato a numerosi attentati, arriva al nocciolo della questione: un microfilm racchiuso in una statuina. Uccisi i colpevoli, l'uomo sposa la ragazza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta