Regia di Anthony Mann vedi scheda film
Un postino avventizio, la cui moglie sta per partorire, commette un furto nello studio di un avvocato dove è entrato per consegnare la posta, trovandolo vuoto: crede così di ottenere circa duecento dollari con cui pagare le spese dell’ospedale, e invece se ne ritrova fra le mani trentamila; denaro sporco, ovviamente, come si capisce anche prima che comincino a fioccare cadaveri. Si apre con uno sguardo a volo d’uccello sui grattacieli mentre una voce off spiega che razza di giungla metropolitana sia New York, sul modello di La città nuda, e con il film di Dassin condivide anche l’attenzione allo sfondo sociale: più che un poliziesco dal retrogusto noir è la storia esemplare di un povero diavolo che, pur sbagliando, resta moralmente sano. Farley Granger e Cathy O’Donnell, già coppia tragica in La donna del bandito, hanno indiscutibilmente le facce giuste per i ruoli. Ci si perde un po’ fra i tanti contorcimenti della parte centrale, confusa e inverosimile: il protagonista sembra fare di tutto per mettersi nei guai, anche quando è chiaro che farebbe meglio a costituirsi; va meglio dal momento in cui entra in scena Jean Hagen, che conduce la trama verso una conclusione naturale.
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